- 著者
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遠山 公一
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.60, pp.135-153, 2010-10-20
Guido di Pietro, Fra Giovanni da Fiesole dell'Ordine dei Padri Domenicani, detto Fra Angelico ossia Beato Angelico, e considerato un pittore rivoluzionario avendo creato le pale rinascimentali "all'antica" o sine civolis. In realta, anche dopo le pale di San Marco e Annalena, incorniciate fra due pilastri scanalati con capitelli di tipo antico, egli ha continuato a produrre la pala d'altare con la forma tradizionale come il Trittico di Perugia (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria e Roma, Pinacoteca Vaticana) che qui riesamino per datarlo agli anni 1443-44 con un nuovo ragionamento, e per tentare di ricollocarlo tenendo conto delle ricerche recenti e della storia delle pale d'altare italiane appartenenti ai decenni 30' e 40' del Quattrocento. Il Trittico di Perugia fu eseguito per la cappella dedicata a San Nicola della chiesa domenicana a Perugia, sotto il patronato della famiglia Guidalotti, precisamente di Elisabetta Guidalotti. La datazione tradizionale del Trittico angelichiano era dell'anno 1437 in base della testimonianza del cronista cinquecentesco Timoteo Bottonio, ed e stata corretta da Andrea De Marchi (1985), il quale l'ha posticipata al 1447, in seguito a un riesame stilistico e all'individuazione, nel viso di san Nicola raffigurato nello scomparto sinistro, del cripto-ritratto di Niccolo V, eletto papa nel 1447. Anche se la datazione di De Marchi e accolta con favore da molti critici recenti, la stessa e stata messa in dubbio da Sartore e Scalpellini, i quali ribadiscono la datazione 1442-43 in base al rimaneggiamento architettonico della cappella (1442) e alle somiglianze con la Madonna del Pergolato di Giovanni Boccati (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria), opera che risulta compiuta nel 1446 e che presuppone l'esistenza della pala di Perugia. Da parte mia vorrei proporre per l'esecuzione del Trittico la datazione 1443-44. La cronologia del Bottonio indica chiaramente il 1437 come data di commissione del Trittico all'Angelico piuttosto che la sua esecuzione. Infatti la testimonianza del cronista Pompeo Pellini induce a pensare che il pittore si trovasse tra i ventitre dell'Osservanza dell'ordine domenicano che visitarono Perugia nel 1437 e che proprio in Perugia, in tale data, l'Angelico abbia avuto la commissione del Trittico. La scena del Miracolo del grano, nello scomparto centrale della predella, potrebbe annunciare il messaggio papale che promuove la crociata contro i Turchi, la cosiddetta crociata di Varna. L'episodio dell'Incontro di san Nicola con il messo imperiale per chiedere la parte di 100 stai di grano a ogni nave romana allo scopo di aiutare la citta orientale oppressa dalla fame, puo alludere, a mio avviso, alla decima dichiarata dall'enciclica papale che Eugenio IV promulgo il primo gennaio del 1443. La datazione qui proposta alla prima meta del quinto decennio potrebbe spiegare piu convincentemente la probabilita di eseguire il Trittico tra il compimento della Pala di San Marco, entro la consacrazione del Convento e della Chiesa di San Marco alla presenza di Eugenio IV (6 gennaio, 1443) e la partenza dell' Angelico per Roma (1445/1446). La resa molto precisa e illusionistica, quasi fiammingheggiante, del Trittico-soprattutto nella raffigurazione della panca sul fondo d'oro alle spalle dei quattro santi degli scomparti principali e nella predella destra con la scena della Morte di san Nicola che trasmette la luce attraverso l'occhio sulla parete di fondo- e davvero notevole. La scelta della forma tradizionale del Trittico si spiegava come 'modo et forma', per la richiesta da parte dei committenti di voler seguire gli esempi precedenti, mostrando una forte inclinazione a rispettare la continuita della tradizione locale. Ma ora si sa che la stessa patrona Elisabetta Guidalotti commissiono la forma rinascimentale "all'antica" a Benozzo Gozzoli per la pala della Sapienza Nuova (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria). E potremmo anche dire che il tipo della pala d'altare con la Madonna al centro e quattro santi sui due lati ripete quasi la stessa forma del trittico (trittico di San Pietro martire, trittico di San Domenico di Fiesole, trittico della Compagnia di San Francesco, trittico di Cortona e trittico di Perugia), con le evidenti eccezioni di tre pale "all'antica" commissionate dai Medici (pala di Annalena, pala di San Marco e pala di Bosco ai Frati). Di conseguenza dovremmo pensare che il pittore sia tornato alla forma del trittico cara alle sue consuetudini per una sua scelta, che fu comunque, sicuramente, consentita e approvata dai committenti. L'Angelico cerca di migliorare la resa dello spazio, sempre piu convincente e illusionistico, per realizzare l'unita spaziale (dimensione coerente delle figure, introduzione della linea d'orizzonte continua nei compartimenti e di motivi d'arredo comuni, resa unitaria della luce, prospettiva, ombre portate). Si puo quindi pensare che la ricerca coerente dell'unita spaziale da parte del pittore non solo si rifletta sulle pale "all'antica" commissionate dai Medici, ma anche sulle pale con la forma tradizionale. In altri termini l'Angelico, pur sottomesso alle richieste dei committenti locali, ha proposto e perseguito di propria iniziativa la scelta della forma tradizionale, senza per questo rinunciare alla ricerca dell'unita spaziale. La pala di Perugia in questo senso rappresenta un culmine nella sua ricerca artistica.