著者
芝田 高太郎
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.43, pp.199-218, 1993-10-20

Le opere di Svevo sono caratterizzate dalla quotidianita della vita dell'eroe, dal suo mondo interiore esplorato e messo in chiaro dettagliatamente. E questi caratteri sono comuni fra i grandi romanzieri primonovecenteschi come Proust, Joyce, Kafka, Musil, ecc. Ele opere di Svevo sono fortemente autobiografiche. Cioe, Svevo racconta di se stesso in tutte le sue opere. Naturalmente i suoi eroi non sono fotocopie dell'autore stesso. Ma, i lettoriricevono l'impressione che essi ci mostrino inconfondibilmente l'essenza della personalita dell'uomo Italo Svevo. Incuriositi dal raporto fra l'uomo e le opere, si cominciano a leggere le sue lettere e i diari. Ma si incontra la stessa faccia anche in questi scritti <privati>. Si crede che Svevo abbia <smesso> di scrivere dopo l'insuccesso dei suoi primi due romanzi. Ma in realta Svevo, sotto la maschera dell'impiegato Ettore Schmitz, continuava a scrivere. In un diario, Svevo confessa che non puo sentirsi vivere senza scribacchiare giornalmente per conoscere meglio se stesso. L'impiegato Ettore Schmitz, prima del matrimonio, scriveva Diario per la fidanzata. In questo diario Ettore Schmitz tenta di far conoscere la propria personalita alla fidanzata Livia Veneziani. Ma in questo diario, stranamente, Ettore Schmitz esibisce le proprie debolezze piuttosto volutamente, esagerandole. Anche nelle sue opere, per esempio in Una Vita e in Senilita, Svevo espone troppo le debolezze dei protagonisti. Cosi, Italo Svevo=Ettore Schmitz, in tutti i suoi scritti, privati o <pubblici>, tratta i personaggi ugualmente. Quando scriveva, comunque voleva scrivere sinceramente. Anche quando scriveva romanzi o novelle, cioe finzioni, voleva scrivere solo la verita. Cosi risulta l'omogeneita degli scritti privati e pubblici. Ma Ettore Schmitz ha adottato lo pseudonimo Italo Svevo. Aveva bisogno di una maschera. Dopo il successo de La coscienza di Zeno, Svevo=Schmitz prepara un'altra maschera. Nei suoi ultimi anni, Svevo ha scritto piccole autobiografie nelle lettere ad alcuni scrittori come Montale, o Prezzolini. E nel 1928 ha scritto Profilo autobiografico. In queste autobiografie, Svevo, dopo l'insuccesso dei primi due romanzi, ha escluso la letteratura dalla sua vita perche la letteratura danneggia la vita dell'impiegato Ettore Schmitz. Ma in realta Svevo non poteva fare a meno della penna. Cosi, Italo Svevo era una maschera gia mascherata. Un Romanziere deve vivificare le sue pagine nelle opere. Dunque deve <vivere> il mondo delle sue opere. Da qui nasce il rischio che il romanziere confonda la propria vita con le vite finte nelle sue opere. Anche Svevo soffriva di questa malattia. Nel diario per la fidanzata confessa la sua indifferenza per la vita. Ogni avvenimento reale gli sembrava tutto finto. Dopo La coscienza di Zeno, Svevo non voleva la soluzione del proprio problema, cioe la conoscenza completa della propria personalita, la guarigione assoluta della sua malattia che era l'indifferenza alla vita. L'unica via rimasta era lo studio di se stesso che non finisce mai. La verita si puo cogliere solo proseguendo questo studio.