著者
花本 知子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.57, pp.166-191, 2007-10-20

Nelle opere di Tabucchi si possono riconoscere alcuni elementi che si ripetono diverse volte : i nomi dei personaggi che appaiono in alcuni racconti, senza avere la medesima identita, ma con qualche caratteristica in comune; esperienze autobiografiche ripetutamente inserite nella narrazione come quella della malattia del padre; la data ricorrente del 23 settembre; ecc. Tra questi elementi, vi e il tema dell'infanzia che viene affrontato in quattro racconti. In un articolo del 1985, Tabucchi afferma di aver scritto due romanzi mai pubblicati, le cui pagine sono state buttate nelle acque dell'Oceano Atlantico. Queste pagine affidate al mare, tuttavia, riaffioreranno, sotto la forma di un ricordo, dal titolo <<Storia di una storia che non c'e>> (ne I volatili del Beato Angelico, 1987). Lo scrittore infatti aveva dimenticato di aver pubblicato su una rivista una parte del romanzo il cui manoscritto non esisteva piu, e le copie della rivista sono sbucate all'improvviso da un cassetto. E sono state queste copie abbandonate e dimenticate per tanti anni ad aver spinto lo scrittore a ricreare una nuova storia. Il racconto <<Capodanno>> (ne L'angelo nero, 1991) nasce cosi, utilizzando le pagine ritrovate in modo da integrarle con altri capitoli scritti in seguito, come spiegato dall'autore stesso nella nota che accompagna il libro e in un'intervista. Nel racconto si narrano i giorni d'estate di diversi anni di un bambino, trascorsi senza la presenza del padre che e stato ucciso durante la seconda guerra mondiale dai partigiani, e senza poter ottenere l'attenzione e l'affetto da parte della madre che ha un esaurimento nervoso. Questa storia inquietante e assai complicata dal punto di vista strutturale, dato che tra i capitoli, carenti di una continuita temporale, ci sono tante lacune che vanno riempite dal lettore. A rendere ancora di piu complicata la struttura narrativa ci sono le immagini fotografiche dei genitori rievocate nel ricordo del bambino e a partire dalle quali il protagonista immagina i possibili episodi e storie rinchiusi nelle foto. I capitoli messi insieme in <<Capodanno>> in precedenza avevano un ordine diverso, sotto forma di un altro romanzo : si tratta di un testo narrativo pubblicato su Paragone nel 1978. Siccome siamo di fronte, come viene precisato nella nota, ai <<Capitoli scelti dal romanzo Lettere a Capitano Nemo, di prossima pubblicazione>>, ma che poi non venne pubblicato, non si puo sapere come era strutturato il romanzo nella sua interezza. Si puo comunque notare che quasi tutti i capitoli pubblicati sulla rivista sono stati inseriti, senza subire maggiori ritocchi, in <<Capodanno>>, capovolgendo pero l'ordine originale di ciascun capitolo. Se da un lato esiste la linea che parte da <<Lettere a Capitano Nemo>> per arrivare fino a <<Capodanno>>, ve n'e un'altra che collega quest'ultimo e <<I pomeriggi del sabato>> (ne Il gioco del rovescio, 1981). Uno degli elementi salienti che uniscono i due racconti e di nuovo la fotografia dei genitori del ragazzo protagonista nel loro viaggio di matrimonio. Infatti la foto descritta ne <<I pomeriggi del sabato>> e quasi identica a quella che appare in <<Capodanno>>, cosi da far intravedere al lettore un legame tra due opere : legame rinforzato non solo dalla presenza della fotografia in questione, ma anche dall'assenza del padre, dalla scarsa attenzione della madre nei confronti dei suoi bambini e dal fatto che la storia si svolge in un periodo del dopoguerra. <<Gli incanti>> (in Piccoli equivoci senza importanza, 1985), invece, e legato al <<Capodanno>> per via dell'assenza del padre, probabilmente ucciso dai tedeschi e della presenza di un personaggio dal nome Tullio, come il nuovo marito della zia nel primo o come l'amante della madre vedova nel secondo. Pur essendo storie indipendenti e diverse una dall'altra, i quattro racconti di Tabucchi con bambini come protagonisti sembrano formare un mondo narrativo tutt'uno, sempre ambientato in una citta italiana del secondo dopoguerra, osservato dai ragazzi che trascorrono le loro giornate in una famiglia priva di allegria, dove regna un'atmosfera pesante e dolorosa. E un'infanzia di un determinato periodo storico che anche l'autore, tra l'altro, ha vissuto da bambino.
著者
花本 知子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.54, pp.106-131, 2004-10-25

In Notturno indiano (1984) vi sono vari element! che conferiscono al testo un'atmosfera vaga e onirica: elementi che appartengono a livelli diversi, fra cui quello della struttura narrativa, dell'organizzazione delle frasi e dell'opacita del significato di certe parole. Esaminando il romanzo ci si accorge che l'opacita si crea proprio perche c'e qualcosa che impedisce al lettore di comprendere appieno cio che dice il testo. Il lettore, costretto ad affrontare l'ambiguita testuale in questo senso, e guidato alia percezione di un aspetto sfuggente della narrazione. Il luogo privilegiato ove ricercare questo aspetto inquietante e la Nota dell'autore, in quanto vi sono compresi elementi che sospendono il giudizio e vengono nieno all'ordine logico. Nel momento in cui si legge la Nota, infatti, nella quale si suggerisce che la rotta seguita dal protagonista sia costituita da "percorsi incongrui", il lettore sta gia a sua volta percorrendo percorsi incongrui ancora prima che la storia cominci. La guida utilizzata dal protagonista nel suo viaggio porta il nome di una guida realmente esistente. Si puo percio avanzare 1'ipotesi che questa, pur contenendo descrizioni divergenti da quella reale, faccia da ponte tra il mondo della finzione e quello reale. Poiche l'autore indica la possibilita che il libro venga usato come una guida, si ha una mise en abime delle due guide, che rende il gioco finzione-realta ancora piu sottile. La relazione tra l'io-narrante e Famico Xavier da lui ricercato non puo essere fissata con chiarezza per via dell'identita in perpetua trasformazione di entrambi. Xavier, infatti, nel romanzo viene definite ora come un amico di un tempo del protagonista, il traduttore simultaneo o lo scrittore delle storie che parlano "di cose non riuscite", ora come il fratello del protagonista (in un sogno fatto nella biblioteca). Il profeta jainista che incontriamo nella fermata dell'autobus dice che il protagonista, li presente, non e altro che 1'apparenza del mondo, quando cio che conta di piu, la sua anima individuale, si trova altrove. Attraverso questo episodic si comincia a sospettare che la ricerca dell'amico Xavier non sia altro che quella del proprio doppio. La vaghezza in Notturno indiano e marcata inoltre dall'ambigua relazione tra l'autore e il protagonista del romanzo. Lo scrittore, infatti, sembra riluttante ad ammettere che il viaggio di cui parla il romanzo appartenga esclusivamente al protagonista che racconta in prima persona. L'autore, inoltre, ci lascia intravedere l'operazione attraverso cui awicina l'identita dell'io-narrante alia sua, alludendo che sia la professione che l'eta del protagonista, la cui identita ci e quasi del tutto ignota, coincidano alle sue. Anche l'uso del passato prossimo al posto del passato remote in un periodo nella Nota iniziale (di cui il soggetto e presumibilmente il protagonista) tradisce l'operazione di awicinamento di identita. Tutte queste incertezze contribuiscono a creare la Vaghezza del romanzo, che in quanto tale ci invita a viaggiare ripetutamente nel mondo onirico di Notturno indiano. Ogni volta che rileggiamo il romanzo ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo che costituisce una possibile chiave per la comprensione della storia. E questo a permetterci di affermare che la Vaghezza in Notturno Indiano ha la funzione di segnale retorico che ci promette ad ogni rilettura una nuova scoperta.
著者
花本 知子 ハナモト トモコ Hanamoto Tomoko
出版者
花本知子
巻号頁・発行日
2006-06-28

東京外国語大学大学院地域文化研究科博士(学術)論文(2006年6月) その他のタイトルは英文要旨による 参考文献: 140-157枚 巻末に和文・英文要旨あり 東京外国語大学 (Tokyo University of Foreign Studies) 博士 (Doctor of Philosophy) 学術 (Humanities)