- 著者
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野上 素一
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.11, pp.1-5, 1962-12-30
Dante era ancora giovane quando fu cacciato dalla Firenze(aveva soltanto ventisette anni)e doveva pellegrinare tutta la vita a traverso d'Italia dal 1302 fino al 1321. Quasi tutte le opere sues ono state scritte durante questo lungo viaggio. L'A., tenendo presente tale particolare esperienza di questo poeta suppone che del ricordo dei luoghi italici deve essere disseminato nella suo opera principale Divina Commedia. Ma esaminando prudentemente, L'A., scopri che tale ricordo, piu intenso nell'Inferno va via via diminuendo d'intensita e di frequenza nel Paradiso. Perche Dante ha dessunto dal mondo animale e dalla natura, dai fenomeni fisici e dalle creazioni dell'arte si vadano via via riconducendo al due ordini piu alti della luce e della musica. Dopo tale osservazione genererale, L'A., esamino come Dante abbia criticato due citta(Firenze e Roma)nella Divina Commedia. Secondo concetto di Dante, Firenze era la terra a lui piu caramente dietta, percio non poteva nascondere il suo sentimento di nostalgia per questa citta nativa, nonostante sentiva sempre forte odio per fiorentini che avevano la corrotto. Invece secondo il concetto di questo poeta, Roma era citta ideale come si vede chiaramente nell parole che si trovano nel Canto II d'Inferno "nell'empireo ciel per padre eletto". Dante invece considera che Roma fu destinata dalla volonta divina come la Sede d'Impero e nello stesso modo come la Sede di Cristo percio bestemmia il Pastore corrotto, chiamandolo puttana sciolta nel Canto XXXII del Purgatorio.