- 著者
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藤澤 房俊
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.35, pp.139-162, 1986-03-15
L'autore tratta due punti principali: 1) il processo della formazione dell'esercito italiano; 2) i caratteri del fenomeno dei renitenti come manifestazione della resistenza popolare contro la leva.1) L'esercito italiano nacque cin il cambio del nome de esercito sabaudo a esercito italiano, assorbendo gli eserciti degli altri in quello piemontese. In altre parole, l'esercito italiano e stato costituito sul modello dell'esistente esercito piemontese rimasto in vigore (piemontesizzazione), il quale a sua volta dal 1854 aveva adottato un ordinamento militare di tipo francese. In Italia nel periodo immediatamente successivo all'Unita, in cui erano vive le tensioni sociali e il nuovo Stato mancava ancora ai basi silide, il compito principale dell'esercito era quello di mantenere l'ordine pubblico, e questo fino circa ai moti del macinato di Bologna. Dopo il 1870, l'esercito italiano adottava il sistema tedesco del reclutamento nazionale, abolendo la surrogazzione e l'affrancamento con la riforma di Ricotti.2) L'avversione popolare e generalizzata alla coscrizione aveva il carattere di contestazione della politica centralizzatrice dello Stato: i renitenti partecipavano ai movimenti contro tale politica e contro lo stesso Stato unitario. Questo fenomeno dei renitenti era presente non solo in Sicilia e nel Mezzogiorno, ma anche-seppure in forme diverse-in altre regioni d'Italia. Mentre esistevano questi renitenti illegali, fino 1870 era ancora presente il ricorso a forme legali di renitenza, come l'affrancazione e la sostituzione, ma questo solo per i figli dei benestanti. Pero, col tempo, si comincio a considerare il servizio di leva come il simbolo del passaggio dalla gioventu alla maturita. Rimase tuttavia il fenomeno della automutilazione per evitare la leva, forma di renitenza legale specialmente diffusa tra i contadini.