- 著者
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和栗 珠里
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.54, pp.59-77, 2004-10-25
Niccolo Machiavelli, considerate il fondatore della politologia moderna, scrisse i suoi capolavori De principatibus e Discorsi dopo che fu stato colpito dalle awersita e costretto in fine a ritirarsi nella sua villa a Sant'Andrea in Percussina. Ma resta un mistero quando e perche mise mano a queste imprese. Sappiamo soltanto che fini De principatibus poco prima del 10 dicembre 1513, perche lo dichiara lui stesso nella lettera al suo caro amico Francesco Vettori con la data di questo giorno. E la prima volta che Machiavelli parla della sua opera; nelle precedente nove lettere inviate a Vettori, ne mantiene silenzio totale, non ne fa nemmeno un lievissimo accenno. Ma perche? La prima lettera da Machiavelli a Vettori venne scritta il 13 marzo 1513 quando Machiavelli fu appena uscito dal carcere. Poi cominciarono a scambiarsi lettere. Fra le altre la quinta lettera da Machiavelli, del 29 aprile 1513, e molto importante; e la prima lettera dopo il suo ritiro in villa ed e straordinariamente lunga, parlando della politica per la prima volta nelle lettere a Vettori. Infatti e la risposta alia lettera da Vettori del 21 aprile che gli informa della ultima tregua fra la Francia e la Spagna e che lo invita a discussione politica. Inoltre, di questa lettera ci sono rimasti due testi, la prima stesura e la copia finale che Vettori riceve. A prima vista la differenza fra i due testi sembra insignificante, perche per la maggior parte sono ugualissimi. Sono diversi quasi solo nel punto che la prima stesura ha il preambolo ma e priva delle frasi conclusive, mentre la copia finale ha le frasi conclusive ma e priva del preambolo. Eppure la comparazione minuziosa fra il preambolo della prima stesura e le frasi conclusive della copia finale da una chiave per sapere lo stato psicologico di Machiavelli. Il preambolo della prima stesura ha un tono emozionato. Machiavelli, che ebbe rinunciato al ritorno nel mondo politico e deciso di andare in una vita tranquilla, desperato e scoraggiato, ritrovo la speranza nella lettera di Vettori. Vettori lo loda per la sua perspicacia e per il suo discernimento, e gli chiede di dare il suo giudizio sull'intenzione del Re di Spagna. Cosi incitato, riempito di coraggio, Machiavelli comincio a svolgere a lungo il suo parere. Si puo vedere l'entusiasmo di Machiavelli soprattutto nelle due parole che si trovano sopra la lettera: <<Ihesus Maria>>.D. Questo e 1'unico caso in cui Machiavelli mette i nomi di Santi all'inizio di una lettera. Di solito non era un uomo religioso, ma in questo momento, forse per eccesso di gioia, gli sfuggirono queste parole. Tuttavia Machiavelli riscrive la lettera. Tronca il preambolo e mette invece le frasi conclusive, ma in un tono molto piu calmo, senza <<Ihesus Maria>> ne nessun'altra parola che mostri la sua gioia. Dietro questo cambiamento sembra nascosta un'idea che sarebbe nata nella sua mente mentre scriveva la prima stesura: l'idea di scrivere un discorso sulla politica con cui potesse far sapere la sua capacita e che gli servisse a trovare un impiego. Ma l'idea doveva essere mantenuta in segreto, nemmeno a Vettori, perche Machiavelli era in una posizione difficile. L'autorita medicea gli fissava gli occhi perche non cospirasse contro i Medici. Era opportune non mostrare l'interesse per la politica. Dunque fmgeva di stare in ozio, chiacchierando e giocando d'azzardo con i villani durante il giorno, e scriveva di notte segretamente, come dice nella lettera del 10 dicembre. E solo quando ebbe completato De principatibus lo confesso a Vettori ed espresse la sua speranza ardente di trovare un impiego offrendo l'opera a Giuliano de' Medici. Fra le contrastanti parti dei due testi della lettera del 29 aprile 1513, si puo leggere la risoluzione di Machiavelli. Scrisse, non per diventare politologo ma per ritornare alia vita attiva nel mondo politico che amava cosi tanto. Ma la sua speranza non si sarebbe awerata mai e il suo nome si sarebbe immortalato come politologo.