- 著者
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石田 美紀
- 出版者
- 美学会
- 雑誌
- 美学 (ISSN:05200962)
- 巻号頁・発行日
- vol.49, no.4, pp.59-70, 1999
La nave bianca (1941), il primo lungometraggio di Roberto Rossellini, Viene considerato come una delle origini del neorealismo che e il movimento cinematografico del secondo dopoguerra, anche se il Centro ministero navale lo produsse con l'intenzione della pubblicita per le armi navali. Perche questo film venne prodotto nella maniera che assomiglia a quella del neorealismo (attori non professionali, filmare all' esterni, racconti reali) e la scena della battaglia navale e molto diversa dalla retorica propagandistica. Per o dal punto di vista del suo effetto e del suo significato, ha il carattere assolutamente diverso da neorealismo, infatti e la propaganda eccellente. Usando la strategia di low politics come l'immagine di Elena, una infermiera volontaria, e il racconto d'amore tra lei e Basso, un soldato ferito, questo film pote avvicinarsi agli spettatori e trasmettere il messaggio fascistico piu efficacemente che urlare l'ideologia fascistica. In questo saggio, provo a analizzare la sua mise-en-scene e mettere a fuoco il nuovo problema nell'opera di Rossellini che si cela sotto i discorsi d' auteur, cioe la relazione tra l'immagine delle donne e l'ideologia.