- 著者
-
菅野 類
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.56, pp.217-240, 2006-10-21
Nel 1779 Alfieri ideo la sua "terza tragedia di liberta", Timoleone. II tiranno dell'opera, Timofane, e posseduto dell'ambizione del potere e massacra i concittadini della posizione contraria. Pero gli altri personaggi del dramma cercano di farlo ritornare sulla via retta, perche credono ancora nella possibilita del suo rawedimento. Alia fine, Timofane e ferito mortalmente ma si pente e muore chiedendo scusa all'eroe. Lo svolgimento sembra significative se ci ricordiamo che nelle opere antecedenti Alfieri descrive tiranni solo come mostri incorreggibili. L'immagine di un tiranno che si rawede non e forse un mutamento del sentimento che l'autore ha nei confornti dei principi? La caratterizzazione di Timofane non e un risultato casuale. Alia fase di ideazione, Alfieri dispone Timofane come un tiranno solo violento e irascibile, accettando passivamente l'impostazione pultarchica. Ma attraverso rielaborazioni, rifmta il modello originale e modifica la figura di Timofane piu umana e generosa. Se Alfieri equiparasse ancora i principi ai tiranni, dovrebbe seguire l'impostazione originale per rappresentare tali sentimenti, anzi farebbe meglio a intensificarla. Sarebbe difficile da comprendere questo tipo di cambiamento se non prendiamo in considerazione la diminuzione graduale della sua awersione verso principi. La figura del tiranno compie delle metamorfosi nelle opere successive. Nella "quarta tragedia di liberta", Agide, il tiranno non si presenta come l'oggetto da abbattere, ma quello da persuadere per contribuire al bene pubblico. Poi, nel Panegirico di Plinio a Trajano non appare un tiranno, ma un "ottimo principe", a cui Plinio invoca la rinascita della repubblica romana, ma invano. Tradizionalmente questa opera viene interpretata come il rifiuto dell'assolutismo illuminato da parte dell'autore. Ma a considerazione del percorso dal Timoleone al Panegirico, sembra piu naturale trovarci una speranza nel principe, anche se non esplicita. Inoltre, dovremo tenere in conto il fatto che quando fu pubblicato il terzo volume dell'edizione senese delle tragedie, Alfieri dono il libro ai vari principi. La donazione volontaria del libro mi sembra un'azione simbolica dell'avversione attenuata per i principi. Quindi, un'opera come Timoleone, che e tanto trascurata finora, dovrebbe essere rivista come una svolta importante dell'immagine alfieriana sul principe. Questo significherebbe che il conservatismo alfieriano si era gia manifestato ben prima della Rivoluzione. Se fosse accettata quest'ipotesi, bisognerebbe reinterpretare anche le altre opere successive del Timoleone.