著者
剣持 武彦 ケンモチ タケヒコ Takehiko Kenmochi
雑誌
清泉女子大学紀要
巻号頁・発行日
vol.44, pp.51-62, 1996-12-25

Why has so little attention been paid to the relationship between Natsume Soseki's Kusamakura (June 1906) and Laurence Stern's The Life and Opinions of Tristram Shandy ? It may well be because Soseki's Wagahai wa neko de aru (I Am a Cat), which had been completed just before his writing Kusamakura, is so clearly established to have been influenced by Tristram Shandy. In Kusamakura, on the other hand, Soseki deliberately changed his setting, style, and technique, and as a consequence, critics ignored any similarity between I am a Cat and Kusamakura in terms of their indebtedness to Tristram Shandy. What do I Am a Cat and Kusamakura have in common ? Both works had been written to destroy the traditional concepts of the novel. Soseki had been studying 18th century British literature with special attention to Tristram Shandy and its powerful influence on the canon of British fictional writing, having written an essay on Tristram Shandy in March 1897, nine years prior to writing Kusamakura. The novel Tristram Shandy demonstrated that a novel could be successfully written without a coherent story line. As is well known, 19th century realism had reached its ultimate limit in France and Russia and had nowhere to go. Then, the 20th century produced the literature of Proust and Joyce, whose works are associated with the technique known as the "stream of consciousness." Might it be said that Soseki wrote Kusamakura using the stream of consciousness technique, seven years before A la recherche du lemps perdu (1913-27) and 16 years before Ulysses (1922) ? The present study explores this possibility.
著者
剣持 武彦
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.34, pp.102-115, 1985-03-30

E un fatto risaputo che Rodin, conla sua opera "La porta dell'inferno", ha ricercato, nel campo della scultura, una figura escatologica universale di "La porta dell'inferno" di Dante (Inferno III, Divina Commedia) e che Michelangelo, nel campo della pittura, l'ha realizzata grandiosamente con la sua opera "Il giudizio universale". Da dove proviene "il pensieroso" accoccolato in "La porta dell'inferno" di Rodin? La statua di Lorenzo de Medici realizzata da Michelangelo, e che si trova nella Chiesa di San Lorenzo, veste l'armatura dell' antica Roma e ha un' espressione di profonda meditazione. Questa statua si chiama "Il pensieroso" e si dice che sia il modello di "Il pensieroso" di Rodin. Anche il profeta Geremia, negli affreschi di Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina, e dipinto in posa meditativa. Ma perche queste immagini di Lorenzo il Grande e del virtuoso Geremia si trasformano in "il pensieroso", incarnazione nuda di un uomo muscoloso come un operaio? In questa figura mi sembra di vedere Jean Valjean, protagonista di "Les Miserables" di Victor Hugo. Hugo stimava tanto Dante quanto Shakespeare e dal primo e influenzato. E cio e chiaro anche nel riflesso che lesue due grandi opere "Notre Dame de Paris" e "Le Miserables" ricevono dall' immagine della "Divina Commedia". In "Les Miserables", Hugo ha descritto "Jean Valjean etait d'un caractere pensif". Durante la sua aspra esperienza in carcere durata 19 anni, Jean accresce sempre piu la sua tendenza alla meditazione. Il punto di partenza del suo pentimento e l'incontro casuale con Gervais, un ragazzo incontrato dapo la sua scarcerazione. Nascosta sotto il piede una moneta caduta al ragazzo, Jean non gliel'ha resa, ma dopo che il ragazzo se n'e andato, improvvisamente Jean prende coscienza della propria colpa. Benche Jean, quando la notte precedente aveva rubato il candeliere d'argento del prete Myriel, non se ne fesse ancora accorto, perche allora riceve questa improvvisa rivelazione dal ragazzo? "Il pensieroso" riflette proprio l'immagine di Jean che medita su cio. Vorrei riferire qui di seguito anche le impressioni che gli scultori moderni giapponesi hanno ricevuto da questa positura.
著者
剣持 武彦
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.13, pp.63-73, 1965-01-20

Nell'articolo, seguito alla sua relazione pubblicata nel numero XI questa rivista intitolato "Incontri dei letterati giapponesi con la "Divina Commedia", l'autore tratta dell'interessamento di alcuni scrittori nostri nell'Eta di Showa per le opere di Dante. La figura di Dante nell'Eta di Taisho non era ancora nota, tanto che la Divina Commedia era poco letta e conosciuta dai cittadini amanti di lettere, nonostante che il prof.Yamakawa avesse compiuto la traduzione della D.C.con note accurate, e che inoltre il sig.M.Nakayama avesse gia pubblicato con la massima diligenza la versione giapponese di tutte le opere di D.Alighieri proprio nello stesso periodo. Nel 1921 Choko Ikuta, anche lui poeta, pubblico nel l volume della nuova collezione della letteratura mondiale nell'edizione Shincho una nuova versione della Divina Commedia in cui era chiara la traccia di essere troppo all'edizione inglese di Longfellow e di Norton. Pero, essa ebbe molto successo e fu accolta favorevolmente da molti lettori, perche non soltanto era in edizione economica, ma pure pregevole lo stile dallo stacco netto ed armonico in prosa. E'chiaro che Sei Ito, seguace del psicologismo di J.Joyce, si e interessato di Dante da lui conosciuto per mezzo della suddetta edizione quando ha scritto la novella "Citta dei diavoli" nel 1937, cosi pure H.Noma si e avvicinato a Dante quando ha scritto la novella "Canto XXVIII, Inferno" subito dopo l'ultima guerra mondiale. Una scrittrice, Kanoko Okamoto ha pubblicato una novella "Commedia del corpo", che secondo lei era ispirata da Dante : pero cio che la scrittrice trattato nella sua opera con lo spirito della carita buddistica e troppo eterogeneo e lontano dal austero mondo cattolico di Dante. Alla fine, l'autore esamina la divergenza di due periodi sopratutto negli atteggiamenti dei poeti ; a questo proposito l'interessamento dei poeti dell'Eta di Meiji per Dante si e attuato tramite il sentimento romantico che e comune al "Dante" di G.Rossetti, mentre i poeti dell'Eta di Showa hanno attinto alla poesia e alle sue immagini vigorosi attraverso di "Dante di T.S.Eliot. L'autore desidera inoltre mettere in risalto l'importanza di nuova audace traduzione dell' Inferno in prosa fatta nel 1954 dal poeta contemporaneo F.Kitagawa.
著者
剣持 武彦
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.21, pp.48-64, 1973-03-20

Il dono piu grande che la "Divina Commedia" e la "Vita Nuova" di Dante hanno dato alla letteratura moderna del Giappone e l'immagine della "Donna angelica" Toson Shimazaki(1872-1943), Uno fra gli scrttori piu grandi del Giappone moderno, publico il suo discorso intilotato "Seguite la tracca del cuore eterno" sul giornale "Asahi" (date 14.9.1921)in occasione del Vl centenario della morte di Dante. Il periodo di Toson, quando era giovane, era il periodo proprio in cui in Giappone le romantiche letterature europee venivano lette dai giovani giapponese, e anche la "Divina Commedia" fu introdotta in Giapone. La "Vita Nuova" era letta sul "New Life" (traduzione inglese di D.G.Rossettii(1828-1882), e la "Divina Commedia" tradotta, da H.W.Longfellow, che era un poeta americano, e da H.F.Cary(1772-1844), inglese. In questo periodo, Doppo(1871-1902), Katai(1871-1930), e Hogetsu(1871-1918)accettano "Dante" a loro modo. E' evidente che il poema di Doppo ; "Entrata nella Selva" (Mori ni iru, 1897)e fondato sull' impressione che gli viene data dall' introduzione della "Divina Commedia" ma Doppo non riusci a continuare a leggere la "Divina Commedia" fino alla fine ; perche allora lui aveva perso la concezione della "Donna angelica" per la sua esperienza di vita sentimentalmente infelice. Mentre Katai apparve come poeta romantico che immaginava la "Donna angelica" come una bella ragazza, ma del matrimonio questo poeta senti a mano a mano il vuoto della realta, diventava cosi il romanziere realistico ; eppure nelle sue opere Per tutta la vita cerco sempre l'immagine della "Donna angelica. " E Hogetsu, quando era ragazzo, leggeva con molto zelo "Improvisatoren" (1835)di H.C.Andersen(1805-1875)con la traduzione di Ogai Mori(1862-1875) ; e sembra che questa opera gli avesse rivelato l'incanto delta "Divina Commedia" a Hogetsu, perche all'inizio della sua critica "la letteratura incatenata" (Torawaretaru bungei <1906>), un passo di "Improvisatoren" riflette chiaramente. Inoltre Hogetsu, mentre studiava in Inghilterra(1903), aveva visto alcune volte il dramma "Dante" del drammaturgo : V.Sardou(1831-1908) ; puesto "Dante" era rappresentato da Henry Irving ; e Hogetsu publico il racconto sull'impressione di questo dramma. Si dice che questo dramma simbolizzi l'animo di Dante che cercava "il cuore eterno. " Ed e evidente che al fondamento della "Letteratura incantenata" c'e la impressione che ricevette da questo dramma.
著者
剣持 武彦 ケンモチ タケヒコ Takehiko Kenmochi
雑誌
清泉女子大学紀要
巻号頁・発行日
vol.46, pp.1-18, 1998-12-25

A great number of chohen shosetsu (long works of fiction) have been written since the end of the Pacific War. But, if we are to choose the most representative works of the genre written in Japan's early modern (kindai) or pre-war period, the following three come most readily to mind: Shimazaki Toson's Yoakemae and Shiga Naoya's An'ya Koro, both written before World War II, and Tanizaki Jun'ichiro's Sasameyuki, begun during the war but not completed until after the war had ended. This paper will discuss these works asking the following questions. First, how was it possible for these authors to write such great works of fiction during a period-before and during the war-when the government was imposing restrictions on the subject matter and the language of all lirerary works ? Second, after the war, when such restrictions were removed, these three works continued to be influential pieces of Japanese literature. Why ? And, thirdly, although each of the three works was written under different circumstances, they are all long novels. As chohen shosetsu, what other characteristics do they have in common ? In addition, all three works have been translated into English : Yoakemae, tr. by William E. Naff as Before the Dawn (Univ. of Hawaii Press, 1987) ; An'ya koro, tr. by Edwin Mc Clellan as A Dark Night's Passing (Kodansha International, 1978) ; and Sasameyuki, tr. by Edward G. Seidensticker as The Makioka Sisters (Charles E. Tuttle, 1957). For this reason, I will also examine these English translations and consider their impact-what contribution these three representative Japanese works of long fiction can now make to world literature.
著者
剣持 武彦
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.20, pp.20-32, 1972-01-20

In questo articolo l'autore dimostra che quando Soseki Natsume scrisse il romanzo "Sorekara" aveva conoscenza del "Trionfo della Morte" e "ll Piacere". Poco prima che Soseki publicasse "Sorekara" il suo allievo Sohei Morita aveva terminato il suo romanzo "Baien" (cioe "Il fumo delle ciminiere" ). Il periodo in cui "Baien" veniva publicato sul goirnale "Asahi" coincide con quello in cui Soseki elaborava il disegno di "Sorekara". "Baien" e un romanzo che presenta una conclusione a rovescio rispetto al "Trionfo della Morte "e in questo mostra l'influsso del "Trionfo della Morte". Soseki non amava lo stile di D'Annunzio, ma dalle note critiche trovate in margine alle opere di questo scrittore, conservate nella sua biblioteca risulta chiaramente che egli lo leggeva con attenzione. Leggendo "Baien" Soseki pensava al "Trionfo della morte" che aveva letto l'anno precedente e aveva un atteggiamento critico nei confronti di entrambe le opere L'una era troppo ideale, l'altra troppo sensuale. Pensando a come avrebbe scritto lui stesso se avesse composto un'opera sull'amore, si mise al lavoro Volle scrivere la verita dell'amore, l'amore che ha il suo fondamento nella natura umana al di la delle restrizioni imposte dalla societa. Cosi nacque "Sorekara".