著者
戸口 幸策
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.10, pp.3-25, 1962-01-30

Facendo seguito alla mia relazione pubblicata nel IX volume diquesta rivista, trattero, nel sesto capitolo, del modo di interpretare le musiche italiane del Trecento. Poichei codici non ci rivelano chiaramente come fosse l'esecuzione di allora, gli studiosi hanno presentato opinioni ben diversi tra di loro, soprattutto intorno alla vocalita o alla strumentalita di ciascuna di due voci dei primi madrigali e, in modo particolare dei lunghi e complicati melismi che essi contengono. Dopo aver studiato le varie opinioni al riguardo, arriveremo a sottolineare un carattere fondamentale della musica italiana del Trecento : monodia accompagnata. Sara quindi opportuno interpretare queste musiche, nel modo piu fedele possibile a cio che si puo ricavare dai codici, mettendo sempre in considerazione questo carattere fondamentale. E'da ricordare, pero, che l'esatta determinazione dell'interpretazion da parte dei compositori e stato un frutto dell'epoca barocca ; e percio va certamente ammessa una certa elasticita nell'eseguire le musiche in questione ; il che e anche testimoniato dai codici stessi. Il settimo capitolo sara dedicato agli studi dei principali codici che ci hanno tramandato le musiche del Trecento. Alla fine del capitolo si studiera la notazione musicale di questi codici soprattutto dal punto di vista storico, mettendo in evidenza la formazione della notazione italiana trecentesca indipendente da quella francese della stessa epoca e in seguito l'influsso che la prima ha subito in modo decisivo dalla seconda nella seconda meta del secolo. Nell'ultimo capitolo saranno trattati degli importanti teorici dell'epoca, e soprattutto Marchetto da Padova e Prosdocimo de Beldemandis, e i loro scritti principali. Vedremo nelle differenze degli accostamenti di questi due teorici come la formazione di una musica di carattere nazionale ha fatto si che il mondo scientifico rappresentato dai trivium e quadrivium si disgregasse aurante il lasso di un secolo.
著者
戸口 幸策
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.9, pp.38-61, 1961-01-30

1.Suddivisione dell'epoca 2.Forme principali della poesia e della musica 3.Sfondo sociale 4.Caratteristiche generali 5.Origini e provenienza 6.Interpretazione 7.Notazione e manoscritti importanti 8.Teorici Seguendo I'ordine previsto dai sottotitoli, cerchero di parlare dei diversi aspetti dell'Ars Nova in Italia. Questa mia modesta relazione non e frutto delle mie tenaci ricerche scientifiche, bensi una specie di arrangiamento dei frutti degli studiosi. Percio il lettore trovera molti punti che si possono ricavare in qualsiasi libro del genere. Ma, ho cercato di mettere in ordine a mio modo gli studi degli altri, dando maggior importanza agli argomenti che penso non siano ben conosciuti nel nostro Paese. Come si vede, la distribuzione e del numero delle pagine rispetto ai vari argomenti non rispecchia obbligatoriamente il loro valore assoluto. Per esempio ho dedicato paaecchio spazio agli studi etimologici sul "madrigale". In questo numero la relazione arriva sino al quinto capi to lo ; il resto sara pubblicato in seguito. Nel primo capitolo ho accennato che e ancora presto per stabilire il periodo dell' Ars Nova in Italia e la sua suddivisione. Nel secondo caitolo sono trattate, una dopo l'altra, le forme principali dell'epoca : madrigale, ballata e caccia, dal punto di vista poetico e musicale. Ho dedicato un capitolo agli studi sulla societa del Trecento, soffermandomi particolarmente su quella di Firenze, sia perche questa citta fu un focolare della musica trecentesca. sia perche rappresenta inmodo tipico le caratteristiche dei comuni italiani dell'epoca. La musica ha una sua storia autonoma che non puo essere separatadalla storia della societa. Ritengo, tuttavia, che per meglio conoscere la musica di un'epoca e per cercare di determinare la sua posizione e il suo significato storico, sia molto importante, anzi indispensabile, una comprensione generale della societa in cui tale musico nasce e viene accettata. Molti lettori del mio articolo hanno certamente una profonda conoscenza della societa italiana dell'epoca in questione. Ma ho ritenuto che sia utile richiamarla appositamente e cercare di far risaltare una certa relazione fra lo stile musicale e l'atmosfera della societa. Anche la musica non e che una delle attivita umane, condizionate, non solo passivamente, dalle diverse correnti che determinano i caratteri fondamentali di una societa umana. Nel quarto capitolo sono descritte le caratteristiche comuni a tutti i generi musicali dell'epoca dal punto di vista tecnico ed estetico. Ma nello stesso tempo ci siamo domandati se siamo in grado di determinare come era la musica nel Trecento. Prima di tutto mi pare che gli studi filologici, punto di partenza per gli studi di una musica antica, non siano ancora esauriti. Inoltre bisogna chiederci se le fonti a noi note rispecchiano fedelmente la situazione musicale dell'epoca. La descrizione sulla musica, trovata in varie fonti trecentesche, ci induce a credere che la musica da noi attualmente conosciuta rappresenti solo una parte estremamente matura e a carattere professionista. Percio e ancora presto per definire come era la musica nel Trecento e ci sono ancora molte cose da studiare soprattutto in quanto alle origini e la provenienza della musica trecentesca. Riguardo a questoultimo soggetto, nel quinto capitolo e stata studiata principalmente una continuita nella musica eseguifa sul territorio italiano : una relazione fra i generi del Duecento e quelli del Trecento, fra lo stile duecentesco e qullo trecentesco. Ritengo che tramite studi del genereriusciremo a determinare anche l'influenza straniera sulla musica del Trecento. Adogni modo mi pare che l'influenza della musica gotica francese non sia stata un elemento determinante. Dedicheremo parecchie pagine agli studi dei manoscritti e in seguito alle osservazioni dei teorici di allora. Benche questi siano sempre la base solida degli studi di qualsiasi musica antica, come la conoscenza delle lingue antiche per i filologi, erano trascurati sopratutto nel nostro Paese e noi non commetteremo mai un'esagerazione, insistendo sull'imporrtanza degli studi di questo genere. Spero modestamente che la mia relazione powwa essere un contributo, anche se minimo, alla musicologia, quindi alla musica del nostro Paese.
著者
戸口 幸策
出版者
美学会
雑誌
美學 (ISSN:05200962)
巻号頁・発行日
vol.15, no.3, pp.53-56, 1964-12-30

Nachdem ich die musikalische Notation des Codex Rossi 215 der Biblioteca Vaticana untersucht und einige Fragen uber die Erlauterung Pirrotta's, besonders der Divisiones, vorgeschlagen hatte, die sich nicht im klassischen System der italienischen Notation des Trecento finden ("Ongakugaku" X, 1) blieb mir die Analyse der in diesem Codex enthaltenen Stucke ubrig. In diesem Bericht habe ich von meinem literarischen und musikalischen Studium uber die 21 Madrigale des Codex gesprochen. Die Form des Madrigals war auch in der Zeit des "Syntagma Musicum" von Michael Praetorius literarisch nicht eindeutig festgestellt, und es war im Trecento nicht als eine vortreffliche Gattung der Dichtung gemeint. Es ist aber sehr sicher, dass das Madrigal quantitativ und qualitativ die wichtigste musikalische Gattung war, in der die Mehrstimmigkeit des Trecento entstand. Ich teile mit Martinez die Hypothese, das Madrigal auch als Dichtungsart erst in Verbindung mit der Musizierpraxis entstanden sei. Aber ich bin wenigstens fur die Madrigale des Codex Rossi nicht von der unfehlbaren Beteiligung von Instrumenten uberzeugt.