著者
秋山 余思
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.7, pp.51-61, 1958-12-30
著者
秋山 余思
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.36, pp.169-195, 1986-10-30

Secondo i nuovi dizionari e manuali della lingua italiana la classficazione dei verbi riflessivi e un po' diversa da quella di un tempo. Si chiamavano pronominali quei verbi riflessivi, come "accorgersi", che hanno solo la forma riflessiva e non si possono quindi adoperare senza le particelle riflessive le quali costituiscono un tutto unico con il verbo. Ma recentemente si includono nella categoria dei verbi pronominali (o verbi intransitivi pronominali) anche i verbi transitivi che cogniugati con le partricelle pronominali pleonastiche, assumono valore intran-sitivo. Tuttavia si trovano alcuni verbi di questo tipo che non si possono distin-guere facilmente dal verbo riflessivo proprio. L'autore cerca, nel presente saggio, di chiarire quale sia il criterio per clas-sificare i verbi riflessivi, e poi per interpretare la funzione grammaticale di questi verbi investiga le loro origini e la loro formazione diacronica osservando le espressioni latine che corrispondono ai verbi riflessivi italiani. Nel latino classico esisteva la forma riflessiva propria (verbo transitivo piu 'se'), ma la funzione corrispondente a quella del verbo intransitivo pronominale italiano veniva assunta, nella maggior parte dei casi, dalla forma passiva ; e piu tardi comincio a prevalere la forma pronominale per I'analogia con la forma riflessiva propria. Infine l'autore prende in considerazione alcuni verbi intransitivi pronominali la cui forma senza particella riflessiva, cioe forma non-riflessiva, si adopera sia come intransitivo sia come transitivo. La forma non-riflessiva intransitiva ha lo stesso significato della forma riflessiva e prende l'ausillare essere nei tempi composti. Per analizzare il rapporto tra queste due forme si deve esaminare il sistema dei tempi dei verbi riflessivi e della forma passiva dell'italiano antico.
著者
秋山 余思
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.4, pp.92-95, 1955-12-30

A.Manzoni insistette sull'unita della ligua italiana nei vari saggi e lettere ai suoi amici. L'Italia aveva vari dialetti causa la divisione politica e non aveva una lingua comune a tutti. I letterati scrivevano in lingua classica. Egli volle che la parlata fiorentina fosse la lingua nazionale, e insistette sulla necessita di compilare un dizionario fiorentino per diffonderla. Nei Promessi Sposi aveva messo in pratica la sua teoria, percio la lingua della sua opera non poteva fare a meno d'essere meccanica.
著者
秋山 余思
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.13, pp.80-85, 1965-01-20

L'autore intende ricercare i vocaboli particolari usati in rima nella "Divina Commedia". Alla fine della terzina si trovano ogni tanto le parole che non sono usate oppure usate molto raramente fuori rima. In questo saggio sono raccolte diverse forme delle desinenze verbali e si spiega quali siano le loro origini dialettali e in quale scrittore se ne trovano gli esempi. E anche si puntualizzano le forme che si possono ritenere creazione di Dante stesso per fare rima.