著者
清瀬 卓
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.31, pp.116-127, 1982-03-20
著者
清瀬 卓
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.45, pp.100-130, 1995-10-20

I quindici libri della Genealogia deorum gentilium di Giovanni Boccaccio sono un vero corpus mythologicum del Trecento che ebbe buona fortuna nei secoli successivi nella cultura europea.Malgrado il valore di primaria importanza che ha questo lavoro negli studia humanitatis nell'autunno del Medioevo, ci pare non sia ancora tanto studiato e riconosciuto quanto il Decameron capolavoro del Boccaccio narratore, da parte dei cultori sia della storia dell'Umanesimo che della letteratura italiana, eccetto l'insuperabile Hortis che svolse ricerche sulle fonti delle opere latine. Nel presente saggio, attraverso una lettura analitica del testo latino del libro XIV, abbiamo provato a mettere in chiaro l'idea boccaccesca della poesia, che verra considerata come un punto di riferimento per gli studi sulla teoria letteraria nel Rinascimento italiano. Mentre il libro XV tratta di un tipo dell'apologia del poeta stesso che, quindi, racconta in un modo autobiografico la sua passione verso la poesia, il libro anteriore costituisce non solo le invectiva contro tutti quanti hanno capito male la poesia, ma anche l'encomion poesis dove il Boccaccio poeta verifica l'origine e la caratteristica dell'ideale poesia antica e moderna, spiegando nello stesso tempo come tema principale l'esegesi della fabula, ad esempio, nella historia della Dido virgiliana. I discorsi delle invectiva sono fatti contro gli undici argomenti proposti dagli accusatori : sull'inutilita della poesia ; sulla favolosita dei poeti ; sulla loro mancanza di eleganza e di urbanita ; sull'oscurita della poesia ; sulle sue bugie ; sulla sua lascivia e la sua vanita ; sulla sua decadenza morale ; sulla scimmia-imitatrice del filosofo ; sul pericolo della lettura della poesia ; sul buttar via i poeti dalla citta ; sul rifiuto assoluto delle "eorum<scenicas meretriculas>". Secondo Boccaccio, tutte le accuse derivano dal fatto che la maggior parte degli accusatori non ebbero ne voglia di capire la favola della poesia antica ne seppero interpretarla in modo giusto per penetrare la verita nascosta sotto la figura poetica, che e uguale a quella filosofica.E naturale che l'ultimo scopo delle invectiva sia la valutazione dell'ars poetica come la vera scienza ovvero la vera facultas tra le altre discipline e percio il riconoscimento del ruolo istruttivo assegnato alla poesia per la formazione umanistica della gioventu.
著者
清瀬 卓
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.28, pp.84-104, 1980

Nel presente saggio sulla Vita Nuova di Dante, non si trattera il solito tema panoramico della serie "Poesie trovadoriche"-"Scuola poetica siciliana"-"Dolce Stil Nuovo" e neanche la filosofia dell' Amore in cui viene sviluppata la Legenda sanctae Beatricis. Invece qui si comincia a discutere e ad analizzare piu che altro l'immagine enigmatica del "dio d'Amore"dantesco nella V.N.. Da dove viene, che carattere ha e quale ruolo prende nella V.N., il "dio d'Amore"? Tutto cio e ancora in discussione tra alcuni dantisti ben noti sia in Italia che all' estero. Per risolvere questo problema occorre fare ricerche sul "dio d'Amore"in tre "cerchi"finora trascurati. Queste ricerche prendono avvio dalla fortunata scoperta di un genere poetico detto Pastorale in un sonetto del cap. IX: "Cavalcando l'altrieri per un cammino, …'. I "cerchi" possono essere schematizzati in questo modo: 1) 1° "cerchio": "…uno fiume bello e corrente e chiarissimo, " del cap. IX: una frase allusiva al Locus amoenus. 2) 2° "cerchio": riesame del genere pastorale, uno dei piu importanti della lirica trovadorica. 3) 3° "cerchio": <<E>> "Loquitur nobilis nobili"del cap. VI nel primo libro del De arte honeste amandi di Andrea Cappellano: titolo che viene esaminato in preciso rapporto ad una frase espressa in latino dal "dio d'Amore" nel cap. XII: "Ego tanquam centrum circuli, cui simili modo se habent circumferentiae partes; tu autem non sic". Il significato e la relazione di questi tre "cerchi" saranno chiariti in modo concreto mentre, circa la nascita della V.N., viene mano a mano rivelata la vera figura del "dio d'Amore". Ognuno di questi "cerchi" mette la V.N.in diverse luci e fa emergere tre domini culturali del Sud, del Nord di Francia e della Toscana. Il presente saggio si chiude mettendo in rilievo nella lett. medievale l'importanza del Locus amoenus che e il nodo di questi tre domini.