著者
上野 貴史
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.50, pp.49-75, 2000-10-20

I processi principali di formazione delle parole (FDP) sono la derivazione e la composizione. E noto che per "dervazione" (p.es. inter-porre) si intende fondamentalmente l'aggiunta di un affisso alla base lessicale, mentre la "composizione" (p.es. terra-ferma) consiste nell'unire di almento due parole. Al livello di morfema, questi processi possono essere schematizzati come segue: a) derivazione: (un morfema libero + un morfema legato) oppure (un morfema legato + un morfema libero) b) composizione: (un morfema libero + un morfema libero) In aggiunta a queste combinazioni bisogna la "parola complessa classica" (PCC). Con questa terminologia si intende tradurre "classical compoun". In alternativa a PCC si potrebbe proporre "complesso classico", evitando comunque il termine "composto" che si riferirebbe solo al caso b). Questo ultimo processo consiste nel congiungere due merfemi legati: c) complesso classico: (un morfema legato + un morfema legato) I morfemi legati della PCC sono gli elementi di composizione provenienti dalle lingue classiche come il latino o il greco, e sono forme combinanti distinte dagli affissi. Le forme combinanti che si possono osservare nelle rispettive parti sia nella composizione che nella derivazione. Le regole della FDP nel componente lessicale sono organizzate dalle regole di derivazione, composizione e cosi via. In questo lavoro, si cerca di chiarire la funzione morgologica delle PCC attraverso l'analisi delle regole della FDP. Allo scopo di osservare tali regole, si prendono in esame innanzitutto le relazioni semantiche degli elementi della derivazione, composizione e PCC, giungendo cosi ad una definizione delle forme combinanti. Il morfema legato indica una relacione di significato che equivale a quella della formazione dei composti. In secondo luogo, si pssa ad analizzare la struttura generativa delle PCC sulla base della regole applicate al componente lessicale. Come risultato si ottiene che la struttura che presenta forme combinanti nella seconda posizione delle PCC e generata dalle Regole delle PCC, che vengono applicate prima delle Regole di derivazione. Allo stesso tempo emerge il fatto che la forma combinante nella struttura <forma combinante + parola> e un affisso, perche la funzione semantica delle FDP e simile alla derivazione. Purtroppo non esistono molti studi di insieme delle PCC, nonostante che queste siano presenti non solo nella lingua italiana ma in tutte le lingue europee. Non bisogna sottovalutare il fatto che lo forme combinanti svolgono un ruolo importante nella formazione delle parole italiane moderne. In questo senso, pensiamo che lo studio delle forme combinanti abbia un grande significato dei processi linguistici.
著者
上野 貴史
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.60, pp.89-110, 2010-10-20

Il participio passato usato come verbo o aggettivo aggiunge la funzione aggettivale a quella originaria di verbo. In quanto verbo funge da elemento del tempo composto (ad es. Sono tornati a casa.), della voce passiva (ad es. Anna e amata da Mario.) e della proposizione subordinata (ad es. Risolto quel problema, tutta la controversia fini in nulla.). Il participio passato come aggettivo funziona da attributo (ad es. La finestra e aperta.) o elemento del predicato nominale (ad es. La polizia ha catturato il bandito evaso.). Inoltre, il participio passato possiede due possibili significati: <<perfetto>> e <<passivo>>. In questo lavoro, per quanto riguarda il participio passato, che presenta sintatticamente e lessicalmente molte sfaccettature, si intende chiarire il processo generativo del participio passato considerando la categoria lessicale e la distribuzione dell'uso del significato. Per considerare il processo generativo del principio passato e necessario distinguere i verbi, dal punto di vista sintattico, in tre categorie: transitivi, inergativi, e inaccusativi. La struttura argomentale di tali verbi puo essere espressa come segue: a) verbi transitivi: [+_NP]_<VP>___<<Theme>> (hanno il ruolo di <Agent> nell'argomento esterno) b) verbi inergativi: [+_]_<VP> c) verbi inaccusativi: [+_NP]_<VP>___<<Theme>> (non hanno nulla nell'argomento esterno) Il participio passato dei verbi transitivi che funge da elemento del tempo composto e della proposizione subordinata e usato con il significato di <<perfetto>>, ma come <<passivo>> nel caso della funzione aggettivale e della altra verbale. Mentre il participio passato dei verbi inaccusativi e usato esclusivamente come <<passivo>>, quello dei verbi inergativi ha significato di <<perfetto>> solamente nel tempo composto e non puo svolgere un'altra funzione che necessiti del ruolo di <Theme>. L'analisi del processo generativo del participio passato mostra per l'uno e per l'altro due processi distinti, che dipendono dal significato e non dalla funzione sintattica. Il participio passato usato come <<perfetto>>, ad eccezione dei verbi inaccusativi, e usato come elemento del tempo composto (verbi transitivi e inergativi) e della proposizione subordinate (verbi transitivi), e queste forme sono derivate tramite le regole di Flessione (IR) mettendo in funzione le seguenti condizioni sintattiche: (i) "Quando il <Theme> nella struttura-p e preposto e sostituito dai pronomi personali lo/la/li/le, il participio passato si accorda in genere e numero con il <Theme>", e (ii) "Quando il participio passato e usato in una proposizione subordinata o in un sintagma nominale, si accorda in genere e numero con il <Theme>." Cosi, il processo generativo del participio passato sentiti nella frase Non li ho sentiti puo essere rappresentato come segue: Dic [sent-τ]_V SCR [sent-τ]_<V<+M/+pl>> IR [[sent-i]_V+t-κ_<<+M/+pl>>]_V [[sent-i]_V+t-κ_<<+M/+pl>>]_V OP [sent-i]_V Dopo che le SCR (le Regole di Condizione Sintattica) aggiungono i tratti [+maschile] e [+plurale] (<+M/+pl>) alla base ([sent-τ]_V) nel dizionario (Dic), l'uscita sentiti (OP) e generata dalle IR. Viceversa, i participi passati che mostrano un use <<passivo>> e quelli dei verbi inaccusativi sono usati come elementi del tempo composto (inaccusativi), della voce passiva (transitivi) e della proposizione subordinata (transitivi e inaccusativi) e sono derivati tramite le regole di Derivazione (DR) aggiungendo il suffisso -to che cambia il significato della voce. Le condizioni sintattiche riguardanti queste forme sono: (iii) "Quando il Caso nominativo e dato al <Theme> nella struttura-p, il participio passato si accorda in genere e numero con il <Theme>" e la regola (ii) vista sopra. In questo modo, il processo generativo del participio passato arrivata nella frase Ieri Stefania era gia arrivata si puo rappresentare nel modo seguente: Dic [arriv-ρ]_V DR [[arriv-ρ]_V+t-κ]_<V<-Pass>> SCR [[arriv-ρ]_V+t-κ_<<-M/-pl>>]_<V<-Pass>> IR [[arriv-a]_V+t-κ_<<-M/-pl>>]_<V<-Pass>> [[arriv-a]_V+t-a_<<-M/-pl>]_<V<-Pass>> OP [arrivata]_V L'uscita arrivata e generata dalle DR che aggiungono un tratto semantico [-passivo] (<-Pass>) alla base ([arriv-ρ]_V). Il suffisso -to inverte il tratto semantico della base come "attivo → passivo" o "passivo → attivo". Inoltre, tali participi passati sono usati con funzione aggettivale, e con l'aggiunta di suffisso zero (φ) che cambia la categoria lessicale, formano aggettivi e sostantivi derivati. La derivazione dell'aggettivo derivato ferita puo essere illustrate nel modo seguente: Dic [fer-τ]_V DR [[fer-τ]_V+t-κ]_<V<+Pass>> [[[fer-τ]_V+t-κ]_<V<+Pass>>+φ_<ΔVA>]_A SCR [[[fer-τ]_V+t-κ_<<-M/-pl>]_<V<+Pass>>+φ_<ΔVA>]_A IR [[[fer-i]_V+t-a_<<-M/-pl>>]_<V<+Pass>>+φ_<ΔVA>]_A OP [ferita]_A L'uscita [ferita]_A, come quella di [arrivata]_V vista in precedenza, e formata tramite le DR. Per quanto riguarda le forme che applicano le DR, si puo sostenere che la derivazione e "sintattica" nel senso che si trova ad essere influenzata dalle condizioni sintattiche e dai tratti sintattici del verbo. Le parole derivate per mezzo dei suffissi -ta/ -tura/ -tore/ -torio/ -tivo sono morfologicamente simili alla derivazione del participio passato, ma sono generate attraverso un processo diverso. Per esempio, il processo generativo del sostantivo derivato caduta puo essere rappresentata come segue: Dic [cad-σ]_V DR [[cad-σ]_V+ta_<ΔVN>]_N IR [[cad-u]_V+ta_<ΔVN>]_N OP [caduta]_N Tali suffiissi si aggiungono alla base del participio passato, ma non cambiano il significato in <<attivo>> da <<passivo>> e viceversa. Per questa. ragione si puo dire che le derivazioni formate attraverso tali suffisi, diversamente da quelle del participio passato, sono "lessicali."
著者
上野 貴史
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.48, pp.181-202, 1998-10-20

Le forme plurali dei composti costituiti da due elementi si presentano in italiano nelle forme seguenti: a)<P_1-Infl+P_2> b)<P_1+P_2-Infl> c)<P_1-Infl+P_2-Infl> d)<P_1+P_2> Pur essendo possibile spiegare in parte, a seconda della categoria dei composti, le regole sottostanti a tali forme, dal momento che esistono numerose eccezioni, si puo prevedere che le regole necessarie siano molto complesse. In questo lavoro, si tenta dunque di studiare, attraverso un approccio lessicale, il processo generativo delle forme plurali nei composti. Dal punto di vista lessicale, si cerchera di precisare le regole di formazione delle parole (nel lessico) come un processo di natura diversa dalle regole della sintassi. Il sistema ci dice che le parole che si inseriscono come uscita nella struttura sintattica si formano completamente nel lessico, ed il fenomeno della flessione viene trattato nel lessico. Il procedimento per cui, in questo lavoro, si inseriscono le regole della flessione nel lessico risulta valido per arrivare a spiegare i composti italiani che mostrano la flessione interna.In questa analisi i compostinominali sono classificati in due tipi: i composti lessicali ed i composti generativi. I composti lessicali trovano la propria forma di partenza gia registrata nel lessico. Di conseguenza, la flessione del plurale si verifica nella desinenza, come avviene per le parole semplici. I composti generativi presentano invece forme plurali differenziate a seconda della relazione funzionale all'interno dei composti stessi. Quando la relazione e la struttura sono di coordinazione, la flessione plurale appare in entrambi gli elementi a causa dell'impossibilita di specifiare la testa del composto. Se invece la struttura e di subordinazione, la flessione appare nella testa, essendo questa chiaramente identificabile. Nel lessico, i morfemi plurali sono aggiunti dalla "condizione sulla aggiunzione della caratteristica plurale". Le forme plurali dei composti italiani non sono definite dalle regole derivanti dalla categoria lessicale (incluse tante eccezioni), ma dalle procedure regolari e semplici che possiamo spiegare attraverso l'analisi del processo generativo dei composti e la relazione funzionale degli elementi che costituiscono il composto.
著者
田中 信孝 登 政和 針原 康 進藤 俊哉 青柳 信嘉 今中 和人 出口 順夫 上野 貴史
出版者
Japan Surgical Association
雑誌
日本臨床外科医学会雑誌 (ISSN:03869776)
巻号頁・発行日
vol.52, no.2, pp.319-325, 1991-02-25 (Released:2009-03-31)
参考文献数
12
被引用文献数
1 1

昭和53年より平成元年までの12年間に手術施行した938例の良性胆道疾患中, 4.8%にあたる45例の壁肥厚著明な長径5cm未満の萎縮胆嚢症例45例の外科治療につき検討した.胆石の合併を44例に認めたが萎縮胆嚢の特殊背景病変として内胆汁瘻,合流部結石,内視鏡的乳頭切開術後などがあげられた. CTでは86%で描出可能であったが, USでは診断は必ずしも容易でなく, 61%は高エコー,音響陰影像で推定された.外科治療として基本的に胆摘ないし胆摘+T-ドレナージが施行されたが,標準的胆摘は5例のみに行われ,胆摘困難例では胆嚢部分切除後粘膜破壊を加えた.主たる合併症である胆管損傷を1例に認めた.胆嚢癌の合併は2例4.4%であった.萎縮胆嚢の手術は安全性を優先しつつ可及的に胆嚢切除を意図すべきで,その際癌併存の有無の術前診断が困難であるため術中迅速病理診断は不可欠と考えられた.
著者
上野 貴史
出版者
広島大学大学院文学研究科
雑誌
広島大学大学院文学研究科論集 (ISSN:13477013)
巻号頁・発行日
no.79, pp.63-95, 2019-12-25

This paper aims to define the form and function of Old Japanese copular sentences containing the NP-da predicate. It is a commonly held that the Old Japanese copula was -n(i)ari, but the zero copula (-ø) was frequently used. This paper analyzes the syntactic structure "A-pa B-ø/-n(i)ari" as a small clause structure, and examines the functions of copular sentences. To this end, we organize the functions of copular sentences in Modern Japanese for comparison with the functions of copular sentences in Old Japanese. Furthermore, Old Japanese had a kakari musubi structure using a kakari particle -zo. In order to verify whether this kakari musubi structure was a copular sentence, we analyze the syntactic structure of (pseudo-) cleft sentences. After understanding the syntactic and functional property of copular sentences and (pseudo-)cleft sentences, we show that the kakari musubi structure "A-zo B" is not a copular sentence, but a cleft sentence similar to English it-clefts in which a marker -zo appears in the head of ForceP indicating a particular illocutionary force.
著者
上野 貴史
出版者
広島大学大学院文学研究科
雑誌
広島大学大学院文学研究科論集 (ISSN:13477013)
巻号頁・発行日
vol.78, pp.75-106, 2018-12

This paper aims to define the typical syntactic structure of Old Japanese at Man'yôshû. In Old Japanese, two types of alignment exist: the accusative alignment and the active alignment. While the accusative alignment appears in independent clauses which end in the conclusive form (syusi-kei), the active one accompanies subordinate clauses which close in the adnominal form (rentai-kei). I point out that these alignments have a different Case-marking. Furthermore, by focusing on the cartography of syntactic structures in kakari particles, I analyze kakari musubi as a cleft sentence.
著者
上野 貴史
出版者
広島大学大学院文学研究科
雑誌
広島大学大学院文学研究科論集 (ISSN:13477013)
巻号頁・発行日
vol.76, pp.17-40, 2016-12

The Roman Empire, which had ruled a broad region of Western Europe and part of Africa, divided into East and West in 395 C.E., and was invaded by Germanic races, with the West Roman Empire collapsing in 476 C.E. Linguistically, Vulgar Latin, which was used across various regions of the Empire, differentiated into each Romance language, making contact with Germanic languages such as Gothic, Old Frankish, Lombardic, and Old Norse. Through an analysis of cognate sets, this paper demonstrates how Romance vocabulary originating in pre-10th century Proto-Germanic remains in each of the modern Romance languages. Moreover, a large amount of Romance vocabulary entered into Old English from the Norman Conquest of England onwards, and the Romance vocabulary originating in Proto-Germanic naturally blended in with it. This paper examines to what degree Old English vocabulary that derives from Proto-Germanic replaced Romance vocabulary that originated from Proto-Germanic. It aims to display the diachronic influence on Romance languages that derived from the same ancestor as Germanic languages.本稿は2016年8月7日、神戸市立六甲道勤労市民センターで開催された「欧州学フォーラム2016(創立10周年記念専門研究者会議):ヨーロッパの言語と文化と社会」において、「ロマンス語語彙におけるゲルマン語の通時的影響」と題して口頭発表を行ったものに加筆・修正を施したものである。