著者
大野 陽子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.55, pp.131-156, 2005

<p>Il Sacro Monte di Varallo e stato fondato da un francescano osservante, Bernardino Caimi, con lo scopo di riprodurre i Sacri Luoghi palestinesi per coloro che non potessero recarsi in Terra Santa. Attualmente e costituito da una basilica e da 45 cappelle popolate da statue policrome ad altezza naturale che rappresentano la vita di Cristo, in ambienti completamente affrescati. Questa configurazione e il risultato di una molteplicita di interventi realizzati dall'ultimo decennio del Quattrocento fino alla meta dell'Ottocento. In questo lungo corso di tempo, veniva persa la maggior parte delle cappelle costruite all'epoca della fondazione. In questo articolo ho ricostruito i mutamenti dell' interpretazione data dai pellegrini riguardo alle due stazioni superstiti, che esprimono il progetto originario : la cappella detta della Madonna del Riposo sulla salita verso il santuario e la Fontana del Cristo Risorto collocata al centro della cima. La prima guida sul Sacro Monte pubblicata nel 1514 descrive la Fontana come l'ultima stazione, dalla cui vasca si innalza la statua del Cristo, a lato del quale scaturisce un ruscello d'acqua. Questa raffigurazione allude al sangue misto con l'acqua che esce dal ventre di Cristo quando egli e crocifisso. Nelle esegesi bibliche quest'acqua viene identificata con la fonte dell'acqua viva, simbolo della salvezza, che sgorga nella Gerusalemme Celeste descritta nell'Apocalisse giovannea. La Madonna del Riposo ricorda l'episodio, raccontato anche nella Legenda Aurea, della Vergine che si soffermo per riposarsi mentre si recava in pellegrinaggio in tutti i luoghi della Passione dopo l'Ascensione di Gesu. Secondo le descrizioni quattrocentesche della Terra Santa, presso il Monte Oliveto i pellegrini visitavano il luogo di questo episodio. Pero a Varallo la Madonna del Riposo non si trova sul Monte Oliveto. Considerando che a Gerusalemme i francescani guidavano i fedeli in processione alle varie cappelle disposte nella chiesa del Santo Sepolcro per commemorare i luoghi della Passione e Resurrezione di Cristo e sottolineare i dolori della Madre, sembra che la collocazione della Madonna del Riposo quale prima stazione possa significare l'invito ai credenti a meditare sulla morte e sulla Passione di Cristo, imitando la Madonna. Alla seconda meta del Cinquecento, la realizzazione del santuario era affidato alla Fabbrica composta dai vicini varallesi, non ai frati. I fabbricieri assunsero l'architetto Galeazzo Alessi per riordinare le cappelle. Nella sua pianificazione cristologica egli sottolineo il significato simbolico della Fontana, mentre non menziono piu la Madonna del Riposo situata fuori dalla cinta di mura costruite da lui stesso per rimarcare la "Nuova Gerusalemme". Sebbene Alessi non abbia potuto perfezionare tutti i suoi progetti, le interpretazioni della Fontana e della Madonna del Riposo furono certamente influenzate da questo cambiamento. In alcune guide del santuario pubblicate nel '500 e nel '600, la Fontana era inserita nella sequenza dei fatti successivi alla Risurrezione, non presentata come l'ultima meta del pellegrinaggio. Cio sarebbe dovuto all'influenza del progetto alessiano di riordinare le cappelle secondo la narrazione evangelica, perche i pellegrini potessero seguire la vita e la Passione di Cristo e riconoscere il soggetto di questo santuario, cioe Redenzione del Salvatore. Nella guida pubblicata nel 1611, l'autore consigliava di bere l'acqua della Fontana per avere la vera salute, enfatizzando che l'acqua sarebbe efficace nelle "infermita' non solo del corpo, ma ancora dell'anima". Riferendosi all'acqua come al rimedio per l'anima egli vorrebbe evocare il vero significato del pellegrinaggio. Ma gli innumerevoli ex voti offerti dai pellegrini chiariscono che a quei tempi i visitatori</p><p>(View PDF for the rest of the abstract.)</p>