- 著者
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若桑 みどり
- 出版者
- 東京芸術大学
- 雑誌
- 東京芸術大学音楽学部年誌 (ISSN:02872048)
- 巻号頁・発行日
- vol.5, pp.49-95, 1979
1. Secondo il Panofsky, tutte le culture umanistiche hanno dei modi propri di misurare lo spazio avendo come modello corpo umano. Gli antichi greci credevano che il corpo umano fosse perfettamente simmetrico, quindi perno-base dell'universo fatto dagli Dei di cui conserva l'impronta divina. Secondo il nostro storico, gli antichi egiziani usarono un modulo assolutamente super-umano, incontrastato percio con quello greco, per cui crearono un sistema schematico e astratto. L'arte medioevale dominata anche essa da un imponente sistema dogmatico dentro il quale l'esistenza dell'uomo rivesti un secondario significato, assunse a modello di misura dello spazio universale immaginata da Dio simile alla sua grandezza divina. Noi potremmo indovinare una certa e pertanto simile alienazione dell' uomo dentro lo spazio ultra-umano nella cultura moderna, dove l'individuo e ridotto ad essere un minimo elemento non-essenziale. Quindi, si osserva che ci sono due tipi di concetto dello spazio nella storia d'arte; e quello che definisce lo spazio secondo il sistema assoluto e trascendente, l'altro e quello che misura lo spazio proprio in rapporto alla figura umana. 2. Indubbiamente noi troviamo un esempio del secondo concetto nella cultura dell'antica Grecia e di Roma e poi del Rinascimento italiano. L'origine di quel concetto risale al famoso "Canone" di Policleto che, secondo il Galeno, trovo la proporzione piu bella nel corpo giovanile e la fisso come otto teste. Seguendo l'esempio dei greci, il Vitruvio scrisse "Dieci Libri sull'architettura," opera che apriva la lunga storia della poetica architettonica che ci tramanda gli insegnamenti universalmente validi fino ad oggi; A, La bellezza esiste nella simmetria, cioe nell'armonia fra le parti e fra una parte e il totale. B, La simmetria perfetta si trova proprio nel corpo umano dove la proporzione fra le membra corrispondono a un sistema ideale. Qindi si puo rilevare tali belle proporzioni del corpo umano e si puo applicarle all'architettura. C, La forma della figura umana va rinchiusa in un cerchio che e la forma geometrica piu completa. Secondo il Vitruvio il corpo umano e raffigurato in um cerchio il cui centro e sull'ombelico. Questa tesi coincide con la teoria del cerchio di Platone che, nel "Timeo," lo definisce la forma geometrica piu completa e originaria perche corrisponde graficamente al moto ed alla forma dell'assoluto. Potremmo vedere qui la corrispondenza fra due cosmi, l'uno "Macro," I'altro "Micro", che riflette il modo di contemplare il mondo intero come espressione dell'armonia universale. 3. La tradizione vitruviana si risveglia dopo un ben lungo sonno durante il Medio-Evo, nel 1416, quando il manoscritto dei "Dieci Libri" fu ritrovato in un monastero, fu data nuova vita dal Leon Battista Alberti nel suo trattato dell'architettura. Questo grande umanista ripete, quasi letteralmente, la teoria della simmetria del corpo umano, e quindi dell'architettura e dell'unverso. Dopo l'Alberti, lunga e la serie dei teorici italiani, tra gli altri Filarete, Leonardo, Durer, Raffaello, Castiglione, Bramante, Vincenzo Scamozzi, Daniele Barbaro e Giorgio Vasari che hanno operato secondo gli insegnamenti vitruviani. Rispettosi della grande tradizione vitruvio-albertiana, che portavano a quello che chiamerei il culto della bellezza fisica umana, gli artisti rinascimentali idealizzarono lo spazio e misurarono il loro spazio alla luce della misura del corpo umano innalzata a modello fondamentale. 4. L'ultima fase di sopravvivenza della teoria ossia il periodo da dopo Michelangelo fino a Federico Zuccaro, la potrei chiamare anche l'ultima fase del Rinascimento ovvero la fase piu alta nell'arco della tradizione umanistica. In quel periodo l'idea dello spazio antropomorfizzato raggiunse al suo acme. Gli architetti nelle loro creazioni non solo imitarono la figura umana ma anche immaginarono le citta adattabili al modello umano. Gli esempi sono molti nel cinquecento, noi vediano molti progetti delle citta utopistiche, dove potremmo vedere nella sua piu completa realizzazione pratica la teoria della corrispondenza fra macro e micro cosmo. E da notare che in questi nuclei urbani utopistici abbiano pure una forma centralizzata, pari allo schema geometrico dell'uomo e dell'universo. E indubbia l'influenza della filosofia neo-platonica di Marsilio o di Pico della Mirandola che posero l'uomo al centre dell'universo concepito circolarmente. 5. All'inizio del nostro secolo, alcuni architetti progressisti presentendo il pericolo che rappresenta l'architettura moderna la societa industriale dove l'esistenza dell'uomo non e di primo piano piu, e denunciarono l'assenza dello spazio umanitico nella vita urbanistica, si rifecero all'antica teoria vitruviana dello spazio. Uno di loro, Le Corbusier, progetto come i cinquecentisti, una nuova citta ideale secondo misura umanistica che e basata appunto sullo corpo unano. Infine, non sarebbe inutile qui rifarci a questa tradizione antichissima per dar valore di nuovo alla relazione piu umana fra l'uomo e il mondo nostro, ormai diventato un vasto meccanismo impersonale.