著者
上野 貴史
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.50, pp.49-75, 2000-10-20

I processi principali di formazione delle parole (FDP) sono la derivazione e la composizione. E noto che per "dervazione" (p.es. inter-porre) si intende fondamentalmente l'aggiunta di un affisso alla base lessicale, mentre la "composizione" (p.es. terra-ferma) consiste nell'unire di almento due parole. Al livello di morfema, questi processi possono essere schematizzati come segue: a) derivazione: (un morfema libero + un morfema legato) oppure (un morfema legato + un morfema libero) b) composizione: (un morfema libero + un morfema libero) In aggiunta a queste combinazioni bisogna la "parola complessa classica" (PCC). Con questa terminologia si intende tradurre "classical compoun". In alternativa a PCC si potrebbe proporre "complesso classico", evitando comunque il termine "composto" che si riferirebbe solo al caso b). Questo ultimo processo consiste nel congiungere due merfemi legati: c) complesso classico: (un morfema legato + un morfema legato) I morfemi legati della PCC sono gli elementi di composizione provenienti dalle lingue classiche come il latino o il greco, e sono forme combinanti distinte dagli affissi. Le forme combinanti che si possono osservare nelle rispettive parti sia nella composizione che nella derivazione. Le regole della FDP nel componente lessicale sono organizzate dalle regole di derivazione, composizione e cosi via. In questo lavoro, si cerca di chiarire la funzione morgologica delle PCC attraverso l'analisi delle regole della FDP. Allo scopo di osservare tali regole, si prendono in esame innanzitutto le relazioni semantiche degli elementi della derivazione, composizione e PCC, giungendo cosi ad una definizione delle forme combinanti. Il morfema legato indica una relacione di significato che equivale a quella della formazione dei composti. In secondo luogo, si pssa ad analizzare la struttura generativa delle PCC sulla base della regole applicate al componente lessicale. Come risultato si ottiene che la struttura che presenta forme combinanti nella seconda posizione delle PCC e generata dalle Regole delle PCC, che vengono applicate prima delle Regole di derivazione. Allo stesso tempo emerge il fatto che la forma combinante nella struttura <forma combinante + parola> e un affisso, perche la funzione semantica delle FDP e simile alla derivazione. Purtroppo non esistono molti studi di insieme delle PCC, nonostante che queste siano presenti non solo nella lingua italiana ma in tutte le lingue europee. Non bisogna sottovalutare il fatto che lo forme combinanti svolgono un ruolo importante nella formazione delle parole italiane moderne. In questo senso, pensiamo che lo studio delle forme combinanti abbia un grande significato dei processi linguistici.
著者
大清水 裕
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.57, pp.48-73, 2007-10-20

Aquileia fu fondata comme una colonia latina a nord dell' Adriatico nel 181 a.C. La citta era al nodo delle vie che collegavano il Mediterraneo con le Alpi e l'Italia con il Danubio; essa prospero per cento anni ma ella declino nel Medioevo e ora e una zona rurale. Dunque possiamo conoscerla non solo negli scritti antichi ma anche dalle iscrizioni e dai resti negli scavi. Aquileia e un ottimo sito per studiare la citta tardo-antica. Nella citta e nella sua periferia, tre iscrizioni attribuite a Diocleziano sono state scoperte. Un'iscrizione le fu dedicata da un governatore (CIL 5.8205 = Ins.It.10.4.330). Anche altri governatori le dedicarono delle iscrizioni (p.e. CIL 5.2817 = ILS 614; CIL 11.1594), dunque questa cosa non e insolita. Altre due iscrizioni furono dedicate agli dei, Apollo Beleno e Sol, da Diocleziano e dal suo collega Massimiano (CIL 5.732 = ILS 625 = Inscriptiones Aquileiae 127; CIL 5.803 = ILS 624 = Inscriptiones Aquileiae 354). In un'altra citta italiana, una sola altra iscrizione dedicata a un dio da un imperatore e stata scoperta (CIL 10.5576), e le due iscrizioni di Aquileia restano singolari. Alcuni storici considerano queste iscrizioni come fonti storiche che testimoniano le manifestazioni religiose imperiali durante la persecuzione dei Cristiani iniziata nel 303 d.C. Altri mettono le iscrizioni in relazione con il carattere della citta di Aquileia. In altre parole, poiche Aquileia era un luogo di soggiorno imperiale o un centro amministrativo, gli imperatori le dedicarono delle iscrizioni. Ma le iscrizioni furono dedicate prima del 293 d.C., perche Costanzo Cloro e Galerio non furono dedicatori. Quindi essi non riflettono direttamente la persecuzione. Inoltre, non e davvero sicuro che Aquileia fosse un luogo di soggiorno imperiale o un centro amministrativo. Sulla base di "Aquileiense palatium" in Panegyrici Latini VII.6.2 si dice che la citta era un luogo di soggiorno imperiale. Pero le rovine del palazzo non sono state ritrovate. E ancora, Diocleziano fu nella parte est dell'impero, e Massimiano combatte in Gallia e Africa e soggiorno ad Aquileia solo a partire dal 296 d.C. Oltre a cio, secondo una ricerca recente, Aquileia fu un centro amministrativo solo nella seconda meta del 4° secolo. In conseguenza e difficile pensare che le iscrizioni le furono dedicate perche la citta fu un luogo di soggiorno imperiale o un centro amministrativo. Nella iscrizione dedicata a Apollo Beleno, "Apollo" e un dio famoso, ma "Beleno" e molto singolare. Beleno era celtico. Molte iscrizioni a lui dedicate sono state scoperte ad Aquileia, e si dice che la citta era un centro di culto. Beleno era originariamente un dio della salute ma acquisto un nuovo carattere nella prima meta del 3° secolo. Nel 238 d.C. Aquileia fu dalla parte del Senato che si rivolto contro Massimino il Trace. L'imperatore accerchio la citta sulla strada per Roma, e gli abitanti di Aquileia combatterono contro le truppe imperiali. Secondo Herodiano 8.3.8., Beleno non solo promise la vittoria della citta, ma anche spesso apparve sul campo di battaglia e combatte per essa. Come risultato Beleno acquisto il carattere di divinita tutelare della citta. La situazione fu simile nel 4° secolo. Durante il regno di Giuliano l'Apostata, quando le truppe si ribellarono ad Aquileia. La rivolta fu repressa e due consiglieri municipali furono giustiziati per la loro partecipazione (Ammianus Marcellinus 21.12.20). La citta fu importante nella strategia, e la collaborazione degli habitanti fu indispensabile per difendere la citta. Dunque Diocleziano dedico l'iscrizione a Beleno per assicurarsi la lealta degli abitanti di Aquileia. L'altra iscrizione dedicata a Sol fu per le truppe. Aquileia fu situata in un punto strategico, dove i soldati passavano frequentemente. Poiche Mitra, a cui Sol era equiparata, era popolare tra i soldati, Diocleziano dedico l'iscrizione a Sol per dimostrare la sua simpatia. La dedicazione di queste iscrizoni fu politica piu che religiosa. Nei primi anni del regno, dunque, Diocleziano cerco di assicurarsi la lealta della citta.
著者
米山 喜晟
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.40, pp.44-69, 1990-10-20

Lo scopo di questo saggio : tracciare le vicende delle intelaiature (Ie cornici piu gli elementi fuori-cornice cioe gli avvisi ai lettori o le dediche ai patroni ecc.) e chiarire i motivi dei cambiamenti. L'importanza del problema del mezzo di comunicazione della letteratura. La cornice del 'Libro di sette savi'e del tipo "chinese box". 'Il novellino'ha un avviso ai lettori senza cornice. Cap. 1 Problemi della cornice del 'Decamerone'. E'la prima cornice originale della raccolta delle novelle dn Italia. L'interpretazione degli studiosi e quella di J. H. Potter sotto l'influenza dell'antropologia culturale. Non e del tipo di chinese box nel senso stretto. Il suo merito nella elaborazione di novelle. Liminoid phenominon e liminal space. Il senso dei numeri, 3, 7, 100ecc. Il senso del re. Non e solo il re o la regina della corte di amore. La cornice del 'Pecorone'. La cornice del 'Novelliere' di Sercambi. La scelta di Aluizo come il preposto. Il peregrinaggio e una forma della 'liminal space'. La nomina dell'autore fa nascere una situazione simile alla corte di principi feudali. Cap. 2 Dopo il 'Decamerone', la struttura senza cornice acquista un senso positivo. Cosi, le opere di Sacchetti e di Sermini rifiutano la finzione della cornice e rivolgono lo sguardo alla realta. Cap. 3 Cosi sotto l'influenza di Sacchetti e degli altri, nasce la tendenza a comporre la cornice sopra la base della corte reale. Quella di Giovanni Gherardi, e di Giovanni Sabadino degli Arienti. In questo senso, la cornice di questi sarebbe la piu completa, ma troppo piccola. Il Masuccio invento una nuova forma originale composta dalle dediche agli uomini di corte intorno alla famiglia del re Ferdinando I d'Aragona. Questa non e una semplice cornice, ma almeno una cosa simile. Pensando alla Congiura dei Baroni che, sarebbe scoppiata circa dieci anni dopo, possiamo coggetturare qualche motivo interssante dell'autore, che era un segretario della famiglia principale della Congiura. 4. a. Due correnti del XVI secolo ; dentro la cornice. C'era una gran moda di ritorno alla cornice del 'Decamerone'. Parabosco, Fortini, Forteguerri, Giraldi Cintio, Erizzo, Granucci, Bargagli, Costo, Malespini ecc. I tre principali di questa voga, sono il Firenzuola, il Grazzini e Lo Straparola. Lo studio di Guglielminetti su questa moda. La spiegazione del fenomeno come un risultato dell'influenza di Bembo e della quistione della lingua. Bisognerebbe dare un' altra spiegazione supplementare. Sarebbe efficace la tesi di Mcluhan sull'influenza della tipografia. All'inizio della nuova eta, l'utilita della cornice del 'Decamerone'atrasse e sedusse molti scrittri. Il pericolo del manierismo. 4. b. Due correnti del XVI secolo ; fuori della cornice. C'erano tre tipi. i. Senza cornice come il Morlini. ii. Sotto l'influenza di Masuccio, tenta di comporre qualche facciata fuori di novelle, come l'esempio di Bandello. Nel caso di Bandello, si mette una lunga lettera di dedica che contiene le informazioni preziosi davanti ad ogni novella. L'autore finge di essere solamente un copista della novella narrata dagli altri. La struttura e gli elementi della lettera di dedica. iii. Alcuni esempi dei nuovi tipi della cornice. Le avventure di Doni. La 'Zucca'e i 'Marmi'. La nascita del giornalismo. La traduzione di 'Panchatantra' di Firenzuola. La rinascita del tipo di chinese box, verso la cornice di 'Lo cunto de li cunti'. L'importanza delle considerazioni sui cambiamenti sorti seguenti alla diffusione della tipografia.
著者
土居 満寿美
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.39, pp.197-219, 1989-10-20

Il presente articolo tratta del mondo poeico del Pertarca, paragonando le due opere in volgare, cioe il <<Canzonien>>ei<<Trionfi>>. Il<<Canzoniere>>e una raccolta di 366 rime il cui titolo originale e "Rerunm vulgarium fragmenta". Questa raccolta e considerata una congerie di rime senza economia di disposizione, poiche le opere non sono raccolte secondo criteri ne di forma ne di soggetto. Varie rime di argomenti diversi si trovano mescolate nell' opera. II Petraca ha chiarito la bipartizione del<<Canzoniere>>con alcune pagine bianche tra la prima e la seconda parte, e con lettere grandi frigiate che aprono ciascuna parte ; ma il significato di questa divisione e cosi nascosto ai lettori che gli editori dopo il Bembo l'hanno erroneamente interpretata, intitolando ciascuna parte "In vita di Madonna Laura" e "In morte di Madonna Laura". La bipartizione, invece, non dipende cosi esclusivamente dal fatto se sia viva o morta quella donna. Il <<Canzoniere>>contiene rime di argomenti diversi che trattano dei problemi di amore, della virtu della donna, della fugacita del tempo, della labilita della vita, dell'ambizione di fama, e delle preghiere per il Crocifisso e la Vergine. Come ha detto Martinelli, questi argomenti si dividono in due categorie, cioe l'itinerario terreno e quello celeste. Leggendo queste rime si comprende che nella prima parte prevalgono problemi mondani, mentre nella seconda vengono affrontati i problemi della via per la redenzione. I<<Trionfi>>costituiscono poesia grande, quasi-epica. La sua forma esteriore e interamente diversa da quella del<<Canzoniere>>, ma le due opere condividono la stessa base materiale e strutturale. I soggetti dei <<Trionfi>>sono presentati dai titoli di chiascun Trionfo, cioe d'Amore, della Pudicizia, della Morte, della Fama, del Tempo, e dell' Eternita ; i quali tutti appaiono nel<<Canzoniere>>anche se non raggruppati. E stato osservato da tempo che i<<Trionfi>>si dividono in due parti, non a seguito di una indicazione da parte dell'Autore, ma a seconda dei soggetti e degli atteggiamenti narrativi. Nei primi due Trionfi si tratta del problema-dittico tra Amore e la virtu, descritto nell'ambiente geografico concreto. Gli ultimi quattro Trionfi trattano del problema di come superare la fugacita del tempo e raggiungere l'eternita di Dio(cioe la redenzione); essi sono narrati nell'ambito della psicologia del paesaggio. Si puo dire che il<<Canzoniere>>ei<<Trionfi>>sono scritti su base comune e anche le loro bipartizioni strutturali sono organizzate a seconda delle categorie di soggetti. La differenza sta soltanto nel fatto che il <<Canzoniere>>e un accumulo di opere frammetarie nei confronti dei <<Trionfi>>, i quali invece costituiscono un' opera unitaria. Ma questa osservazione non vale quando leggiamo attentamente le due opere. L'epica classica richiama certe norme tradizionali : 1)la precisazione della materia, 2)l'invocazione, 3)in medias res. Eppure, mentre il sonetto d'apertura del <<Canzoniere>>contiene i punti 1) e 2), la prima parte dei <<Trionfi>>non ne contiene alcuno. Pare che questo stia a significare che il <<Canzoniere>>, piuttosto che i <<Trionfi>>, prenda a norma 1'epica classica unitaria. I <<Trionfi>>dunque mancano di unita e coerenza nello svolgimento della trama. Nessuno dei sei soggetti non segue quello precedente in modo unitario, perche, come ha rilevato Calcaterra, i Trionfi d'Amore, della Mortle, e del Tempo si riferiscono ai tutti i mortali, mentre gli altri Trionfi(della Pudicizia, della Fama, dell'Etenita)esistono solo per i popoli eletti : anzi, come abbiamo veduto prima, c'e uno iato tra i primi due Trionfi e gli ultimi quattro. La coerenza di svolgimento pare che perisca lasciando la prima finzione : per esempio, nel Trionfo delai Mortie il protagonista vede un sogno nel sogno, perche l'autore pare che tralasci la prima finzione della visione ; poi un personaggio importante, cioe l'amico-interprete, scompare non so da quando(cioe non so da che capitolo) e nel Trionfo dell'Eternita la sua esistenza stessa viene dimenticata.
著者
尾形 希和子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.42, pp.198-222, 1992-10-20

Sui portali delle chiese romaniche, spesso i tralci di vite o di acanto avvolgenti uccelli, belve, mostri e uomini (tralci abitati) sono scolpiti lungo gli stipiti e archivolti e/o architravi. Tutto insieme rappresenta il mondo da redimere attraverso il sacrificio di Cristo. Alcuni tralci escono dalla bocca di animali (lupi, leoni, pantere, ecc.), simboli del tempo che tutto divora e sputa. Nelle chiese romaniche del Lazio e dell' Umbria si trovano i volti trifronti al posto di questi animali temporali. L' esempio della chiesa di S. Pietro a Tuscania mostra, in un biforio a sinistra del rosone sulla facciata, due figure trifronti con le caratteristiche di Satana, una con le corna e l' altra con un serpente in mano. Altre figure trifronti, una al Duomo di Spoleto, una sulla lunetta del museo civico spoletino e l' altra all′ intradosso dell' architrave del duomo di Civita Castellana non dimostrano questa natura demoniaca dei tricefali di Tuscania, ma invece, a mio avviso hanno ancora il significato del tempo che crea il mondo. Il volto trifronte o tricefalo, che ha le sue origini remote nell' immagine degli dei pagani del sole, e usato per simboleggiare il tempo, e nel tardo medioevo e nel Rinascimento si trasforma nelle immagini della "prudenza" frequenti in quel periodo. Anche Giano italico, il dio del passaggio e l' iniziazione viene rappresentato con due facce e a volte anche con tre. Saturno il secondo re dell' Italia nell' eta primordiale fu anche il dio dell "inizio", in quanto insegno l' agricoltura agli uomini e li civilizzo. Noi troviamo le immagini di questi due primi re dell' Italia mitica in "Annus"(dominatore dell' anno ciclico e del tempo, al centro del ciclo dei lavori di 12 mesi o dei 12 segni zodiacali) nei calendari illustrati, nei pavimenti musivi delle chiese e nei cicli sculturali che ornano i portali delle chiese dell' epoca romanica. Inoltre "Annus" circondato dai 12 mesi e le quattro stagioni, viene associato al Cristo con quattro evangelisti e 12 apostoli. Cristo veniva simboleggiato dal rosone aperto sulla facciata delle chiese romaniche soprattutto nell' area del Lazio-Umbria. Rosone-sole-Cristo cosmocrator-Annus sono immagini intercambiabili tra di loro. Il sole e il tempo possono essere rappresentati con tre facce o tre teste. Anche il Cristo ha tra le sue raffigurazioni un' immagine tricefala come "Trinita". La concezione di Trinita e legata alla Creazione del mondo, e cosi il volto trifronte vomitante i tralci da due bocche laterali puo avere il significato del tempo che crea il mondo. Il volto trifronte che ha l' aspetto di "Green Man", la maschera divoratrice e vomitatrice dei tralci del mondo, era correlata con la forza della natura e la fecondita che fa rinascere la vegetazione. Il romanico fu un periodo in cui si cerco di unire il profano al sacro, il ricordo del passato (di Roma antica) al presente mondo cristiano, dove gli dei antichi italici potevano ancora avere il loro carattere benevolo prima di divenire esseri demoniaci come avvenne piu tardi. Il tempo profano durante il quale si svolgono i lavori dei contadini, era integrato nel tempo sacro delle chiese. Poiche tutto il medioevo era sostentato grazie alla terra, i contadini vennero considerati importanti e la rivalutazione del lavoro agricolo fu resa piu chiara. E soprattutto nel Lazio e Umbria posti non lontani da Roma, citta di antichi italici, paiono sopravvivere le immagini di Giano e Saturno come il tempo, datore della vita alla vegetazione. Il volto trifronte, immagine collegata con il sole, Giano, Saturno e Cristo, poteva quindi simboleggiare il tempo anche nel contesto cristiano del XII secolo.
著者
牧野 素子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.59, pp.23-51, 2009-10-17

Tabucchi, in un articolo apparso su un quotidiano (<<Io, scrittore, come in uno specchio>>, Corriere della sera, 4 febbraio 1990), dichiara che Notturno indiano (1984) e un libro autobiografico, in cui l'io narrante e l'autore stesso in un determinato momento della sua vita. Varie interpretazioni di quest'opera sono state suggerite da Tabucchi stesso nel racconto La frase che segue e falsa. La frase che precede e vera (da ora in poi abbreviato in LF) contenuto nell'opera I volatili del Beato Angelico (1987). LF e un racconto in forma epistolare, costituito dal carteggio tra Tabucchi e il teosofo Xavier Janata Monroy, da cui prende il nome l'uomo ricercato dal protagonista di Notturno indiano. Questo racconto puo mostrare una doppia valenza, quale opera indipendente da un lato e quale chiave interpretativa per la scoperta di una storia all'interno di un'altra storia, dall'altro. Nella 'Nota', posta a prefazione di Notturno indiano, Tabucchi scrive: <<questo libro, oltre che un'insonnia, e un viaggio. L'insonnia appartiene a chi ha scritto il libro, il viaggio a chi lo fece>>. Da questa 'Nota' si evince che, oltre all'autore Tabucchi, che compie effettivamente un viaggio in India, e al protagonista della storia, c'e un altro personaggio, un viaggiatore la cui azione e descritta col verbo al passato remoto. Questo viaggiatore rappresenta il poeta portoghese Fernando Pessoa, oggetto della ricerca letteraria di Tabucchi. Sulla base delle due opere Piccoli equivoci senza importanza (1985) e Rovescio (Il gioco del rovescio) (1981), mandati da Tabucchi al teosofo Monroy in LF, e possibile far emergere, al di sotto della storia apparente di Notturno indiano, una seconda storia, celata da nomi camuffati e da giochi interlinguistici, da giochi di parole fondati su polisemia e sinonimia e da espressioni equivoche, secondo una tecnica usata nella letteratura marrana iberica del Cinquecento, uno dei generi letterari di cui Tabucchi si e occupato nel periodo degli studi universitari. Nella storia del <<rovescio>>, l'autore Tabucchi segue il viaggio del pensiero metafisico di Pessoa e attraverso questo suo cercare di comprendere profondamente il poeta, viene ad acquisire coscienza della propria missione come scrittore. Notturno indiano puo quindi essere ritenuto un viaggio attraverso il quale Tabucchi si dedica allo stesso tempo alla ricerca del poeta Pessoa e di se stesso: Pessoa non e dunque solo una citazione, ma anche un tema nascosto. Profondo conoscitore dell'opera di Pessoa, Tabucchi compie un viaggio in India alla ricerca di qualche traccia dei pensieri metafisici del poeta portoghese, allo scopo di avvicinarsi maggiormente alla sua figura reale. La profonda risonanza dell'universo romanzesco di Pessoa conservata tanto in Notturno indiano che nelle altre opere non solo conferisce vitalita alla narrazione, ma constituisce anche la testimonianza del fatto che l'autore ha trovato la propria identita di letterato. Nello stesso tempo, cosciente del destino degli ebrei costretti alla duplicita, <<dentro>> e <<fuori>>, <<diritto>> e <<rovescio>>, si accorge anche della propria duplicita. Soprattutto dopo il viaggio in India, Tabucchi, determinato a correggere questa sua duplicita, decide di non conformarsi ne ai regimi antidemocratici ne ai dittatori ne alle idee totalitarie e diventa uno scrittore che registra in forma di letteratura le voci e le memorie della gente sepolta nell'ombra della Storia scritta dall'autorita. Questa determinazione, dieci anni dopo la pubblicazione di Notturno indiano, portera alla creazione dell'opera a tema politico Sostiene Pereira (1994).
著者
上平 貢
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.4, pp.29-42, 1955-12-30

Riguardo ai bassi rilievi del Ghiberti, chiamati anche pitture su bronzo, i critici hanno mostrato attitudini differenti, senza prendere troppo in considerazione, il loro sfondo storico ed estetico. L'artista del cinquecento e assorbito completamente da un nuovo problema, quello di ricostruire lo spazio, cioe la relazione naturale fra l'oggetto e l'artista, o liberare la natura umana. Questo fu il problema, che interesso gli scultori fin dal principio del quattrocento, e cioe, come realizzare quest'idea, e come rappresentare una figura nello spazio tridimensionale. Il Ghiberti fu fedele a questo compito che gli era stato imposto dallo spirito del suo tempo, ed i suoi bassi relievi, come delle pitture, riescono a dare l'illusione dello spazio, e mostrano anche un progresso nello sviluppo delle forme essenziali della pittura.
著者
浦 一章
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.43, pp.174-198, 1993-10-20

Per risolvere la nota contraddizione ("rompicapo", a detta della Corti) fra le due opere di Dante intorno alla "Donna Gentile", alcuni studiosi, fra i quali il Pietrobono e il Nardi, hanno proposto l'ipotesi di una dopia redazione, secondo la quale la prima redazione del "libello" si sarebbe conclusa con il sopravvento della "Donna Gentile" "Filosofia" su Beatrice ; Dante avrebbe successivamente rimaneggiato la redazione anteriore nell'intento di farne un prologo alla Commedia, quando ormai il progetto del viaggio per l'oltretomba attraeva completamente la mente del poeta ; e sarebbe di una seconda redazione la Vita Nova giuntaci nella forma oggi nota, dove l'ulteriore evolversi del pensiero di Dante avrebbe determinato il capovolgimento dell'amore per la "Filosofia" in "malvagio desiderio" e sconfitta. Tolta la possibilita di dimostrare direttamente che Dante avesse o non avesse mai redatto diversamente la Vita Nova in un primo tempo e data la scarsita degli indizi che, a mo'di schegge archeologiche, permettano la ricostruzione di una fase per la quale l'immaginazione di Dante sarebbe eventualmente passata, tutto il problema non puo non rientrare nel dominio della probabilita e dell'interpretazione : la contraddizione va messa in relazione, per cosi dire, con il complesso delle costellazioni e il nodo si dovrebbe sciogliere soltanto alla luce della legge generale dell'universo dello scritto dantesco. L'ipotesi di una doppia redazione presuppone un Dante"logico" fra la presunta prima redazione della Vita Nova e il Convivio e fra quest'ultimo e la seconda redazione del "libello", senza domandare, pero, di quale natura sia il primo mobile che mette in moto tutti i cieli dell'universo dantesco. Chiedere a Dante la coerenza logica, dunque, potrebbe comportare il rischio di non rispettare anzi di fare violenza alla natura piu intima di tutto il suo cosmo e l'individuazione di una costante nel poeta dovrebbe precedere l'assunzione di un qualche atteggiamento nei confronti del "rompicapo" in questione. Chi scrive qui, ispiratosi al "libro de la memoria" osto sulla soglia della Vita Nova, provera ad individuarla nell'auto-citazione legata inscindibilmente con l'ermeneutica che sottopone, come segno, il passato a nuove interpretazioni. Se il meccanismo del sottile recupero del passato e per sua natura sempre destinato a produrre contraddizioni insieme a nuove interpretazioni, quale significato ha chiedere al poeta la coerenza logica? La Vita Nova dovrebbe essere letta in chiave religiosa-cristiana oppure laica-cortese? Quale valore ha lo scritto di Dante in quanto testimonianza biografica? Quale importanza ha la filosofia scolastica nella formazione culturale del poeta? Tutti questi problemi sono in stretta connessione con la nostra discussione. In breve, il problema della contraddizione intorno alla "Donna Gentile" fra la Vita Nova e il Convivio e essenziale per la comprensione non soltanto del carattere fondamentale del "libello" giovanile, ma anche della personalita di Dante.
著者
佐藤 三夫
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.30, pp.93-121, 1981

<p>Abbiamo qui riordinato sistematicamente e criticamente le varie interpretazioni di numerosi studiosi sulla piu famosa epistola del Petrarca, l'epistola I del IV libro delle Familiari che suole chiamarsi la lettera dell' "ascensione al Monte Ventoso." I. Interpretazioni naturalistiche : Jacob Burckhardt considera il caso dell'ascensione sul Monte Ventoso del Petrarca un esempio tipico della "Entdeckung der Landschaftlichen Schonheit." Burckhardt trova un atteggiamento moderno in questa maniera di accostarsi alla natura. Secondo P.O.Kristeller il Petrarca e il precursore del turismo moderno perche intrapese l'escursione al Monte Ventoso "solo per il desiderio di vedere quel luogo eccezionalmente alto." Pero, come Ernst Cassirer asserisce, per il Petrarca la natura era uno specchio vivente del suo ego. E il valore della natura consiste nell' offrire all'uomo moderno un mezzo nuovo per esprimere se stesso. Quindi si tratta proprio della verita che "habitat in interiore homine." II. Interpretazioni immanentistiche Secondo Georg Voigt il Petrarca e il primo nel quale l'individualita si affermi arditamente con tutti i suoi diritti. Riassumendo il contenuto della lettera dell' "ascensione al Monte Ventoso" Voigt afferma : "In fondo non era che una scena, che egli rappresentava con se medesimo … Da quel momento la sua maggiore preoccupazione fu quella di studiare se stesso." Giovanni Gentile completo la via dell'interpretazione individualistica e immanentistica che Voigt aveva aperto. I modernisti come Burckhardt e Gentile approvano e celebrano la cultura moderna incondizionatamente. Questo punto di vista sembra piu vicino alla fede soggettiva che alla scienza oggettiva. Sulla base di tale fede manca ad esso la conoscenza critica. Quindi non si puo non proporre il problema della critia dei documenti. III. Processo di formazione delle Familiari Vittorio Rossi ha mostrato che il testo delle epistole adunate nei libri Rerum familiarium era passato per tre stadi principali e che a quei tre stadi corrispondono tre gruppi di codici, cioe "la prima copia delle epistole, quella realmente inviata ai destinatari (γ), la stesura risultante dalla revisione operata fra il '51 e il '53 (β) e quella infine accettata come redazione definitiva nella trascrizione del '66 (α)" (riassunto da R.Amaturo). Giuseppe Billanovich nel suo Petrarca Letterato ha approfondito criticamente lo studio cronologico di Rossi utilizzando alcuni documenti nuovi. Secondo Billanovich, nei mesi in cui resto ancora in Provenza (cioe fino alla primavera del 1353) il Petrarca condusse la composizione delle Familiari poco oltre l'inizio del quarto libro. IV. Studi filologici sull'epistola dell' "ascensione al Monte Ventoso" Nella monografia intitolata "Petrarca e il Ventoso" Billanovich ha rilevato che nel 1336 Dionigi da Borgo San Sepolcro, destinatario della lettera, viveva presso la curia papale : "cosi che al cappellano del cardinale Colonna non occorreva confidarsi con lui per lettera." Questa lettera e un'allegoria della vita umana che deriva solo dalla conversione di Gherardo dopo il 1343, e dalla sua entrata nella certosa di Montrieux. E infine Billanovich conclude : "Press'a poco in questi mesi (verso la meta del 1353), sotto il traguardo dei cinquant'anni, con lenta attenzione e manovrando tutti gli strumenti della sua ineguagliabile biblioteca…, non a trent'anni, …immagino e distese la matura e elaboratissima, e percio perfetta, Familiari del Ventoso." Quindi questa e una lettera fittizia composta solo per essere inserita nell'epistolario. Billanovich non vuole parlare della Filosofia contentandosi di fermarsi nell'ambito della Filologia. L'epistola intitolata "de curis propriis" contiene</p><p>(View PDF for the rest of the abstract.)</p>
著者
加藤 守通
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.39, pp.124-140, 1989-10-20

La teoria ficiniana dell'ars non e una 'teoria delle Belle Arti'. Ars e, come la parola greca techne, il sapere produttivo in senso esteso che include anche il lavoro artistico. In questa ricerca della teoria ficiniana dell'ars ci limiteremo alla sua opera maggiore, Theologia Platonica(TP). TP tratta di 5 gradi di essenze : Dio, angeli, anima(uomo), qualita, quantita. L'uomo, occupando il grado centrale, gioca un ruolo importantissimo quale centro universale che ricollega tutto. Ed a proprio questa positione privilegiata dell' uomo in TP ad inflluire decisivamente la teoria ficiniana. Possiamo trovare la teoria degna d'attenzione dell'ars, appunto derivante dal privilegio dell' uomo, in TP XIII, 3 In questo capitolo e da notare la lode appassionata all'uomo come possessore dell'ays. L'uomo e il dio terreno, che esercita liberamente la propria ars, arrivando a sottomettere tutto a se stesso. La conseguenza di tutto questo e che il mondo diventa piu bello. La lode ficiniana e piu audace di quelle tradizionali rivolte all'ars. E visibile l'influenza sopra tutto dell'Ermetismo e di Giannozzo Manetti. Il secondo aspetto degno d'attenzione consiste nello stretto reciproco legame tra 'sapere' e 'fare':solo chi possiede la stessa ars-chi cioe puo produrre la stessa opera-puo comprendere quest'ultima. Viceversa, capire qualcosa significa poterlofare. Questo pensiero viene interpretato, e la sua originalita valutata, nel contesto della lunga tradizione del pensiero occidentale riguardo il rapprto tra 'sapere' e 'fare'. TPXIII, 3 e una clavis magna per la valutazione dell' originalita della teoria ficiniana dell'ars.
著者
根占 献一
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.31, pp.147-156, 1982-03-20
被引用文献数
1
著者
ベルテッリ ジューリオ・アントーニオ
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.59, pp.209-236, 2009-10-17

1871年。明治維新から僅か三年後に、駐日アメリカ公使チャールズ・E・デ・ロング(Charles E. De Long)は日本北部の地域(東北地方および蝦夷の内地)への視察旅行の計画を立てた。この旅行の主な目的はその地に眠る資源とその開発に関する情報を収集すること、先住民(アイヌ)の気性や生活様式を観察すること、そして貿易の可能性を計ることだった。いわゆる「不平等条約」の規定により、外国人は居留地およびその周辺以外に足を踏み入れることが禁じられていたため、北海道の内地や東北地方における外国人の視察旅行は全く前例のないものだった。デ・ロングの一行は9月5日の深夜、郵便船「エリエール号」に乗船し、函館に向かって出港した。函館に入港し、そこで内地旅行の支度のため、一週間程度滞在した。そこからデ・ロングたちは陸路で旅を続け、馬にまたがり、18日間で北海道の内地を視察した。まず、一行は内浦湾沿いにある長万部、室蘭、勇仏などのアイヌの集落を訪れてから、内陸へと進み、札幌へ到着した。そこから北に進み、小樽・岩内経由で函館に戻った。その後、一行は函館にしばらく滞在し、ロシア軍艦「セーブル号」で津軽海峡を渡ってから、陸路(主に駕籠)で23日かけて、青森、盛岡、一関、仙台、福島、郡山、宇都宮経由で11月5日に東京に到着した。さて、本稿は三部に分かれている。第一部には、この視察旅行に関係する数々のアメリカ側史料を検討する。その中で、最も興味深いものは、この視察旅行の一員だった若者チャールズ・A・ロングフェロー(Charles A. Longfellow)の日誌や書簡(私文書)である。この日誌に目を通すと、一行には「ピサ」(Pisa)というイタリア人も加わっていたことがわかる。日誌によると、ピサは「イタリアの書記官」であり、「ドクター」と呼ばれていたことが明らかになるが、彼の経歴や身元に関して詳細な情報は把握できない。とはいえ、ロングフェローは頻繁にピサを話題にしている。日誌によると、ピサは北海道や東北で登山中に転んだり、北海道の暴れ馬に鞍から落とされたり、馬を盗まれたり、川に溺れそうになったりと、様々な困難や小さな事故に遭遇し、しばしば視察団の間に笑いを巻き起こしていた。また、彼は不適切な行動や発言によって、一行の反感を買ってしまうことになったのである。第二部には、イタリア側史料(先行研究、二次史料、そしてイタリア外務省歴史外交史料館(ASDMAE)で収集した未刊の公文書)を利用しながら、ピサの生涯と経歴、来日した理由、そしてデ・ロングの一行に加わった経緯を追究する。ウーゴ・ピサは1845年にイタリア北部の都市フェッラーラ(Ferrara)に生まれた。彼の父親ルイージ・イスラエーレ(Luigi Israele)は大変裕福なユダヤ系商人で、兄弟と共に「ザッカリア・ピサ」銀行を経営していた。パヴィア大学法学部出身で、卒業後、1869年7月10日に、私費・無報酬で、外務省に出仕した。翌年はイタリア公使の任命を受けたアレッサンドロ・フェ・ドスティアーニ伯爵と共に中国、そして日本に向けて出発した。ピサが日本で過ごした期間は1870年10月から1872年5月までに及ぶ。公文書によると、ピサは多忙を極めていたフェ・ドスティアーニ伯爵の代わりにデ・ロングの視察旅行に参加することになった。この任務を受けたピサはフェ伯爵の指示に従い、公式な報告書を書いた。この未刊の報告書は本稿の第三部の中心となる。この手稿は11枚(全21ページ、32×22センチ)からなり、デ・ロングの視察旅行に関する史料の中で、ロングフェローの日誌の次に最も長いものである。報告書の序文に、ピサは旅行の目的およびルート、走行距離、交通手段について簡潔に述べている。そこからピサは二部に分かれている本文に入る。第一部の題名は「函館と札幌の間を往復」で、その中に北海道の内地の実情に関する記述がある。ここで、詳しいルートの説明を行い、北海道の漁業(鮭、海草などの生産)、狩猟(毛皮の生産)、そして林業(木材の生産)や鉱業(貴金属や石炭の採掘)などの点を相次いで注意深く検討していく。報告書の第二部の題名は「青森湾から江戸まで」で、ピサはここで東北地方についての情報をまとめ、主に盛岡や仙台およびその主な産業や特産物について言及し、開港や貿易の可能性を検討している。ピサはもちろん、ここでも土地の肥沃さや農産物(米、小麦、綿、桑など)について述べている。さらにピサは旅行中に青森から東京まで走行した奥州街道の状況(盛岡までは悪いが、進めば進むほど良くなる)にも触れながら、東北地方における新たな交通網の必要性を強調している。ピサの報告書は公文書であるためであろうか、デ・ロングの一行との摩擦に関する記述は一切現れない。ロングフェローはピサの短所を強調し、不器用で礼儀を知らない卑怯な人間として描いている一方で、フェ伯爵はピサを高く評価しているだけでなく、彼を信用し、後年の日伊関係に大きな影響を及ぼす可能性のある重要な任務を与えた。デ・ロングの視察旅行が短い期間に亘って行われたものの、ピサは、書いた報告書からも窺えるように、注意深く訪れた地域を観察し、その洞察力を証明する多くの情報を集めることができた。この面で、彼はフェ伯爵の信用を裏切らず、受けた任務を見事に成し遂げたと言える。また、ピサが遺した報告書は、北日本における初めての視察旅行に関するイタリア人による唯一の公文書であるため、大変価値の高いものであると言えよう。
著者
橋本 勝雄
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.51, pp.25-53, 2002-03-30

Negli anni sessanta Italo Calvino comincia a scrivere delle opere dal punto di vista narrativo piu sperimentali, traendo molti spunti dalla semiotica e dallo strutturalismo. Da allora in poi nelle sue opere si trovera spesso una narrazione al presente con effetti particolari. Ma anche nel suo primo romanzo "Il sentiero dei nidi di ragno" (1947), scritto negli anni del Neorealismo, troviamo una narrazione singolare in terza persona al presente. Qui la narrazione e diversa da quella del romanzo tradizionale in terza persona al passato. E non ha neppure un narratore diegetico come nella trilogia "I nostri antenati". L'uso del presente puo implicare l'immediatezza della scena, ma d'altra parte potrebbe appiattire i piani narrativi a causa della sua ambiguita temporale. Vorrei esaminare come funziona il tempo narrativo nella realizzazione del romanzo, che e un racconto neorealistico e nello stesso tempo una favola sulla guerra partigiana. Prima, partendo dalle osservazioni puramente grammaticali, sottolineo tre modalita significative di tempo presente. Il primo indica la contemporaneita tra enunciazione e enunciato e provoca l'immediatezza degli avvenimenti. Nel secondo caso, si esprime l'universalita atemporale che allontanandosi da un narratore personale tende alla collettivita. Il terzo e ultimo, tipico delle didascalie teatrali, non descrive un'azione, ma la prescrive o la riassume. Tra i racconti calviniani degli anni quaranta ci sono alcuni testi minori, ma interessanti, che possiamo considerare come testimonianza della ricerca stilistica di Calvino prima di raggiungere il suo stile in terza persona al passato, che invece e dominante nella raccolta di racconti "Ultimo viene il corvo" (1949). Mentre la narrazione in prima persona al passato, aumentando la distanza temporale tra l'avvenimento e il narratore, arriva ad assomigliare a quella in terza persona, la prima persona al presente tende a rappresentare scene statiche, abitudini ripetute o la coscienza interiore del narratore. Messa al presente, anche la terza persona attenua la distanza dalle vicende narrate e puo suggerire la presenza d'un narratore collettivo e partecipante. Possiamo concludere che in generale la narrazione in terza persona al presente consente allo scrittore una grande liberta di scegliere sia un tempo narrativo sia un punto di vista. Ma liberta vuol dire anche incertezza, ambiguita e indeterminatezza. Credo che questa ambivalenza dello stile contribuisca molto al fascino e alla forza del "Sentiero dei nidi di ragno".
著者
米田 潔弘
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.50, pp.116-142, 2000

<p>L'interessa al fenomeno confraternale come associazioni e corporazioni volontarii dei laici e stata cominciata dalla conferenza sul movimento dei disciplinati tenuta a Perugia in 1960 in commemorazione del settimo centenario di Ranieri Fasani e data lo spinto dal congresso di Torongo dedicato allo studio delle confraternite in 1989. In particolare le indagini sulle confraternite fiorantine si sono state molto svolte dai numerosi stidiosi perche ci sono rimasti molti risorsi documentarii. Gli storici come Machiavelli e Guicciardini dicevano spesso che i Medici hanno approdittato dei doni dei pani e spettacoli per controllare il popolo cittadino. Ma non e tanto tempo fa che si sono approfondite le indagini positive sui rapporti dei Medici con le confraternite. Dopo il ritorno trionfale dal suo esilio in 1434, Cosimo il Vecchio ha iniziato delle imprese ediliziali per spostare il centro dello spazio rituale civico dal Duomo-Palazzo dei Priori nell'area S. Lorenzo-Palazzo Medici-S. Marco-SS. Annunziata. Cosimo ha acquistato il diritito di patronato sul convento di San Marco e ha patrocinato tre compagnie di Purificazione, dei Magi e di Arte di Por Santa Maria che avevano sedi di devozione presso la chisa di San Marco. Cosimo partecipo anche al sodalizio beneficenziale detto i Buonomini di San Martino che e stato fondato dal priore del convento di San Marco Antonio Pierozzi e ogni anno Cosimo donava un moggio di grano alla compagnia di Sant'Agnese che aveva sede presso la chiesa del Carmine. Nella seconda meta del Quattrocento sotto il regime mediceo, e specialmente sotto quello di Lorenzo il Magnifico, le confraternite fiorentine vennero a far parte della vita politica cittadina-non tanto, pero, come focolari di insurrezione, ma piuttosto come duttili strumenti di controllo politico e culturale mediceo. Lorenzo il Magnifico ha fatto sviluppare la strategia di Cosimo per consolidare il regime mediceo. Lorenzo partecipo e appartenne per tutta la vita a diverse compagnie-quelle dei disciplinati di Gesu Pellegrino, di San Domenico e di Buca di San Paolo, quelle dei laudesi di San Zanobi, di Santo Spirito e di Sant'Agnese, e quella di Misericordia. In alcuni casi il Medici intervenne dall'esterno tramite personaggi dell'entourage mediceo, come nella congrega dei Neri, nelle compagnie dei Magi, di San Martino e di San Frediano. Numerose sono le testimonianze di aiuti dal Medici: nelle compagnie di San Giovanni fra l'Arcora, della Maddalena e di Sant'Antonio Abate. Dopo l'ascesa di Lorenze sopratutto nel decennio 1478-88 susseguente la congiura dei Pazzi, i gravi problemi politici e economici causarono una decisa contrazione di feste e cerimonie pubbliche, riducendo perfino le celebrazioni patronali di San Giovanni alla loro formula rituale piu scarna, senza l'apporto dei tradizionali carri e trionfi delle confraternite. In questo periodo Lorenzo si e distaccato dal brigata di Luigi Pulci e si e interessato alle idee platoniche-ermetiche di Marsilio Ficino e ai teatri classici, e partecio dlla Buca di San Paolo e scrivette le laudi spirituali. Ma negli ultimi quattro anni della sua vita dopo la vittoria di Sarzana, Lorenzo sembro per la prima volta rivolgere agli spettacoli un concreto intersse produttivo, facendo entrare in suoi figli nelle confraternite come Sant'Agnese e San Giovanni Evangelista. Per quali motivi Lorenzo intervenne nei molteplici confraternite dall'interno o dall'estero? Intervenendo nei molteplici confraternite, Lorenzo come il 'primus civis' ha potuto estendere in rapporti umani dai patriziati ai artigiani-lavoranti per vincere la popolarita e l'appoggio del popolo e consolidare il controllo personale e diretto. Negli ultimi anni Lorenzo aveva anche il motivo educativo di fare iscriverer i suoi figli nelle confraternite per fare familiarizzarsi conla tecnica di manora del popolo. Le</p><p>(View PDF for the rest of the abstract.)</p>
著者
岩倉 翔子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.46, pp.175-190, 1996

Una missione diplomatica giapponese, comunemente conosciuta come "Missione Iwakura", visito l'Italia dal maggio al giugno del 1873, dopo essere stata negli Stati Uniti e in svariati paesi europei per piu f'un anno. Durante il suo soggiorno di circa un mese in Italia, l'ambasceria giapponese, sulla via di Napoli, il 21 maggio pote godere la visita alla Reggia di Caserta, in grazia dellaconsiderazione particolare del Re d'Italia. La maggior fonte giapponese di questa ambasceria e senza dubbio la relazione ufficiale intitolata "Tokumei Zenken Taishi, Bei-O Kairan Jikki (Diario della visita negli Stati Uniti ed in Europa dell'Ambasciatore Plenipotenziario giapponese)" in cinque tomi, redatta a Tokyo nel 1878, da uno dei membri dell'ambasceria, Kunitake Kume. Naturalmente essa descrive anche la visita al Parco e al Palazzo della Reggia di Caserta, che risulto essere indimenticabile per tutti i componenti dell'ambasceria. Tuttavia finora sappiamo solo cio che l'ambasceria stessa vide, senti e scrisse. In questo breve articolo l'autore ha messo in rilievo alcune fonti italiane finora poco conosciute relative alla visita dell'ambasceria alla Reggia di Caserta. Si tratta della corrispondenza tra il Ministero della Real Casa e l'amministrazione della Real Casa di Napoli, conservata presso l'Archivio Centrale di Stato. Il primo gruppo di lettere o telegrammi testimonia di quanti preparativi vi siano stati da parte italiana per accogliere l'importante ospite dall'Estremo Orente. Il secondo gruppo, a cui apartiene anche una specie di resoconto della visita, chiarisce lo svolgimento della giornata dall'arrivo a Caserta fino alla partenza dell'ambasceria. Il terzo gruppo tratta d'un argomento particolare, e cioe del rimborso delle spese occorse in quell'occasione. In conclusione, le fonti italiane sono complementari a quelle giapponesi, fornendoci informazioni inedite su fatti che ci permettono di completare il quadro che emerge dalla relazione giapponese sulla visita dell'ambasceria alla Reggia di Caserta.
著者
久志本 秀夫
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
no.22, pp.31-43, 1974-03-20

Si conserva alla Biblioteca Nazionale di Firenze un documento interessantissimo II, IV, 128, fols. 108^V-110^r)che ci fa intravedere un episodio durante il Concilio di Firenze. Circa settecento greci Con l'imperatore Giovanni VIII vennero in Italia per riunirsi Con la Chiesa di Roma. Il 6 luglio 1439 la riunione fu compiuta e il 27 del mese medesimo l'imperatore fece un'escursione a Pistoia e Prato. Ritornando a Firenze si riposo a Peretola fino alla tarda sera. In compagnia c' erano uomini famosi come Agnolo Acciaiuoli e Ciriaco d' Ancona. Giovanni Pigli che ospito loro nella case sua lascio un documento autografo descrivendo quella che aveva visto durante il giorno. Questo documento contribuisce a conoscere la biografia di Ciriaco d' Ancona le cui notizie sono poche dal 1438 al 1442. Il Setton l' ha fatto conoscere negli Stati Uniti(1958)e il Ricci in Italia(1962)ignorando il lavoro del Setton. C' e la differenza delicata tra di loro. Per esempio, il primo legge "Ricciardo" per un gentiluomo di Peretola, mentre il secondo lo chiama come "Riccardo". Ho introdotto la vita breve di Giovanni VIII e tradotto il documento aggiungendo i commenti.
著者
武重 千尋
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.73, pp.129-149, 2023 (Released:2023-11-15)
参考文献数
166

La ricerca sul Risorgimento italiano in Giappone iniziò nel periodo Meiji. Innanzitutto, le ricerche sul Risorgimento svolte fino agli anni ’70 sono state raccolte e riassunte da Tetsuro Morita, un importante studioso che si è occupato a lungo della storia d’Italia, soprattutto durante e dopo la seconda guerra mondiale. Gli anni ’60 e ’70 furono infatti il periodo in cui la storiografia giapponese cercò di superare la storiografia del dopoguerra, iniziando a prendere in considerazione lo studio della storia popolare e dei movimenti operai. Morita ha indicato come punto di partenza della sua nuova ricerca sul Risorgimento lo studioso Atsushi Kitahara. Da allora sono passati circa 50 anni, e nel frattempo il modo di scrivere la storia e di fare ricerca sul Risorgimento in Giappone è profondamente cambiato, influenzato dagli eventi e dalle trasformazioni che si sono verificate in questo periodo.Pertanto, in questo articolo esamineremo le ricerche svolte in Giappone sul Risorgimento dal dopoguerra al 2020 suddividendo questo periodo in cinque fasi, e cercando di chiarire come esse si siano sviluppate e quali tendenze mostrino. Nella presente indagine l’autore presterà molta attenzione al significato della parola “Risorgimento”. Esaminando i cambiamenti avvenuti nell’interpretazione del suo significato, l’autore intende chiarire la consapevolezza degli storici giapponesi in merito ai problemi della loro epoca.Nelle ricerche sul Risorgimento svolte nel periodo prebellico, le ricerche sul repubblicanismo di Mazzini si sono sviluppate dal punto di vista del confronto tra il pensiero mazziniano e il romanticismo tedesco nell’ottica della Restaurazione Meiji. E mentre nel secondo dopoguerra le riforme pro-democrazia progredivano, si riteneva che la teoria dei doveri di Mazzini si avvicinasse alle tendenze dell’epoca.La ricerca sul Risorgimento svolta in Giappone dal dopoguerra in poi viene spesso considerata parte del processo di modernizzazione e viene analizzata dal punto di vista della storia comparata. Inoltre, i limiti del Risorgimento vengono evidenziati dall’influenza del marxismo, e il Risorgimento è stato interpretato come un fenomeno diverso dalla riforma sociale incompiuta che era considerata un problema in quel momento: esso viene infatti interpretato come un movimento volto a creare uno Stato unificato.In seguito alla revisione della storiografia del dopoguerra, verrà lanciata la storia dei movimenti sociali, che esplora le nuove frontiere della storia. Influenzata da quest’ultima, la storia della ricerca del Risorgimento che è stata scritta negli anni ’70 inizia a vedere le rivolte del 1848 come movimento popolare. E sono fiorite le ricerche dei democratici.Quando la storia sociale fu introdotta in Italia negli anni ’80, Atsushi Kitahara introdusse la teoria della “sociabilité”, e a partire dagli anni ’90 nacquero molti altri studi che investigavano gli eventi della storia d’Italia nell’ottica della storia sociale.Per quanto riguarda Mazzini, c’è uno studio che analizza il rapporto che egli aveva con i movimenti sociali in Inghilterra durante il suo esilio, nonché la rete di comunicazione tra Mazzini e i radicali britannici allo scopo di fornire assistenza umanitaria e attività educative agli italiani in esilio. Inoltre, sono stati svolti studi mirati ad analizzare il Risorgimento nelle periferie e in un ampio e lungo lasso di tempo, con particolare attenzione verso gli immigrati.Attraverso tali ricerche viene riconfermato il fatto che la formazione di uno stato unitario è stato il maggiore traguardo del Risorgimento, tuttavia, il Risorgimento non rappresentava solo il problema dell’unificazione nazionale, ma anche molte altre sfaccettature.Parallelamente, dalla fine degli anni ’80, sono state condotte ricerche mirate a sottolineare la funzione del moderno stato-nazione,(View PDF for the rest of the abstract.)
著者
小野 真紀子
出版者
イタリア学会
雑誌
イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
巻号頁・発行日
vol.60, pp.155-176, 2010-10-20 (Released:2017-04-05)

Allo scopo di approfondire l'evoluzione delle "buone creanze" nell'eta moderna, questo studio prende in esame le buone maniere a tavola nei banchetti delle corti italiane del XVI secolo, nei quali si riteneva che fossero piu raffinate, attraverso l'analisi del modo di servire a tavola. In quest'epoca stavano iniziando a svilupparsi, soprattutto nella societa di corte, le "buone creanze" moderne e stava crescendo l'importanza dei regolamenti in ogni aspetto della vita sociale. Nello stesso tempo venivano inoltre pubblicati numerosi trattati sulle "buone creanze", come per esempio il Galateo di Giovanni della Casa, ma non e da escludersi che le buone maniere a tavola qui regolamentate non fossero appropriate a tutte le situazioni in cui si consumava del cibo. La pubblicazione di manuali di scalcheria e invece degna di nota, perche si ritiene che il servizio a tavola fosse eseguito in base alle regole delle buona educazione dei commensali a tavola. Tutti i manuali esaminati in questo studio sono stati pubblicati nella seconda meta' del XVI secolo (La singolare dottorina di D. Romoli, Dello Scalco di G. B. Rossetti, Dialogo del maestro di casa di C. Evitascandalo e Il Trinciante di V. Cervio). Il servizio a tavola nel banchetto a quel tempo era ben ordinato ed era eseguito sotto la direzione dello scalco, ovvero di un direttore dei mestieri attenenti alla tavola a corte che organizza tutto cio che riguarda il banchetto nell'ambito del suo incarico di responsabile e ideatore del festino. Gli scalchi adottavano diversi espedienti nel servizio, affinche i commensali potessero mangiare e seguire il banchetto piacevolmente. Eliminavano infatti tutto cio che poteva risultare sgradito ai commensali e che andava evitato secondo le regole della buona creanza dei convitati: la vista dello sporco, il contatto con la saliva altrui e la pulizia per gli altri. Inoltre, il servizio a tavola era effettuato rispettando la gerarchia dei commensali, interpretando la loro buona creanza, preoccupandosi cosi di eseguire una parte dei comportamenti culturali dei convitati al posto loro. Si ritiene dunque che nella fase iniziale della formazione della "buone creanze" moderne, un sistema che avrebbe potuto agire su tutti, come il servizio del maestro di tavola, abbia influenzato la sensibilita e il comportamento. Pertanto, non si deve trascurare che tale servizio, nel banchetto del XVI secolo, nel quale si tende a evidenziare l'ostentazione del potere del signore e l'aspetto cerimonioso, poteva contribuire anche alla buona creanza dei commensali a tavola. Si ritiene che il presente studio abbia potuto mettere in luce il rapporto tra le buone maniere mostrate dai commensali a tavola e il servizio svolto dallo scalco, aggiungendo cosi un nuovo punto di vista agli studi precedenti, per esempio quello di N. Elias, che analizzavano in prevalenza le regole dei manuali, che permette di comprendere in modo piu approfondito le buone maniere a tavola dell'eta moderna.