- 著者
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小林 満
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.45, pp.131-157, 1995-10-20
Generalmente in qualsiasi storia della letteratura lo spazio riservato agli scienziati ed ai loro scritti e assai limitatvo : per esempio I. Newton e C. R. Darwin in quella inglese. Nella storia della letteratura italiana, invece, sono stati considerati molto importanti Galileo e i suoi discepoli. Perche? Proviamo a spiegarlo in questo saggio. Quanto alla lingua e allo stile, la cosa che Galileo tiene in gran conto e l'esser comprensibile : la chiarezza. Quindi anche nel campo filosofico e scientifico egli scrive in volgare cioe nella lingua fiorentina ossia italiana per poter essere compreso da tutti ; per evitare degli ostacoli alla comprensione della verita, suscita l'attenzione sulla scelta delle parole dicendo : "I nomi e gli attributi si devono accomodare all'essenza delle cose, e non l'essenza ai nomi" ; e nel campo letterario rimprovera l'oscurita manieristica a Tasso esaltando al contrario la chiarezza di Ariosto. Quest'ultimo parere sopra i due gran poeti appartiene pure all'Accademia della Crusca, la quale ha gia ottenuto l'egemonia nella <<questione della lingua>> prendendo le difese dell'arcaismo di Bembo. Dopo la morte di Galileo, sotto la protezione medicea, i suoi discepoli, quali Viviani, Redi, Magarotti ecc., anche come cruscanti mantengono e tramandano l'importanza della chiarezza per la scrittura. Durante il Seicento in cui Galileo e la scuola galileiana svolgono la loro attivita, conquista e contamina quasi tutta la penisola il famoso cattivo gusto che e chiamato piu tardi col nome di barocco. Secondo Parini nel Settecento illuministico, il buon gusto toscano dell'Accademia della Crusca e dell'Accademia del Cimento cioe della scuola galileiana e l'unica presenza che resista al sopraddetto barocchismo, e poi a questa sanita degli scrittori toscani associandosi la nuova filosofia di Galileo, comincia l'eta rinnovata e risanata. Algarotti, tipico illuminista, esalta Galileo come eroico fondatore della nuova scienza che e perfezionata da Newton e dichiara l'intenzione di seguire nel suo dialogo scientifico lo stile di Galileo che e chiaro e adatto alle esigenze dei tempi dicendo : "quegl'intralciati e lunghi periodi col verbo in fine […] Gli ho lasciati affatto a coloro che hanno abbandonato il Saggiatore per la Fiammetta insieme colle parole antiche rancide." Algarotti, insomma, loda la chiarezza dello stile galileiano dichiarandosi contro l'arcaismo e avvicinandosi alla posizione cortigiana di Castiglione. Lo scrittore ottocentesco che approfondisce la considerazione sopra lo stile di Galileo e Leopardi. Egli lo esalta prima come splendido esempio dell'associazione della precisione coll'eleganza, separando pero piu tardi la precisione come elemento scientifico dall'eleganza come quello letterario, ritiene che non e elegante lo stile di Galileo. Secondo Leopardi, l'eleganza, consistendo "in un piccolo irregolare, o in un piccolo straordinario o nuovo, che non distrugge punto il regolare e conveniente dello stile o della lingua", e incompatibile con la precisione della scienza. La purita invece e compatibile con la precisione e quindi egli pensa che lo stile di Galileo "e preciso e matematico quivi non e mai elegante, ma sempre purissimo italiano", cioe un'eredita toscana. Dopo alcuni anni pero Leopardi raccoglie tanti scritti di Galileo nella sua Crestomazia italiana e nel Zibaldone dice che lo stile galileiano ha una sprezzatura, da cui nasce, secondo Castiglione, la grazia. De Sanctis antipurista, contrapponendo Galileo come "bel lago" a Campanella come "acqua corrente", afferma che lo stile galileiano e "uno stile tutto cosa e tutto pensiero", ma e "il toscano, chiuso e finito in se, non principio, ma termine di una forma letteraria esaurita". In fondo De Sanctis apprezza la filosofia e la scienza moderne di Galileo, ma condanna la forma troppo matura che deve contenere i loro concetti talmente nuovi e chiari. Nella prima meta del nostro secolo, Croce, pur considerando come De Sanctis lo stile dimostrativo di Galileo come eredita della tradizione cinquecentesca toscana e "forma letteraria artisticamente impersonale", da la posizione antibarocca a Galileo e la scuola galieiana nella letteratura del Seicento. In conclusione, attraverso le vicende intorno alla ≪questione della lingua≫, Galileo scienziato ha ottenuto cosi un posto importante nella storia della letteratura italiana principalmente come un grande scrittore antibarocco.