- 著者
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小林 明子
- 出版者
- イタリア学会
- 雑誌
- イタリア学会誌 (ISSN:03872947)
- 巻号頁・発行日
- no.58, pp.41-61, 2008-10-19
La Morte di Adone (Firenze, Galleria degli Uffizi) di Sebastiano del Piombo (1485-1547), una tela insolitamente grande per l'epoca, e una delle poche opere pittoriche di argomento mitologico attribuite al pittore veneziano. Sebbene manchino documenti che permettano di determinare il committente del quadro, gli studi piu recenti concordano sul nome di Agostino Chigi (1466-1520), uno dei principali mecenati del pittore. Le ricerche precedenti, tuttavia, non avevano dibattuto a fondo la partecipazione di Chigi alla commissione di quest'opera. In questo articolo, a sostegno di questa ipotesi, si cerca di chiarire come, riesaminando il significato del soggetto del dipinto in relazione con il banchiere senese, il quadro risulta riflettere abilmente le intenzioni del suo committente. La storia di Venere e Adone ricorre in numerosi testi classici, fra cui le Metamorfosi ovidiane. Gombrich (1972) e altri indicano come fonte letteraria principale del quadro l'Hypnerotomachia Poliphili, pubblicata nel 1499 a Venezia. Considerando il significato del soggetto della morte di Adone e della sua lamentazione, che a prima vista sembra presentare caratteristiche negative, e a nostro avviso opportuno ricordare l'antico rituale dedicato ad Adone come divinita della vegetazione. Attraverso questa considerazione riteniamo quindi che si mostri con evidenza come tale soggetto possa essere interpretato nel senso di "rinascita". Nella presente rappresentazione della Morte di Adone, il gruppo a destra, composto da un uomo di profilo e tre donne, potrebbe voler accentuate intenzionalmente il concetto di "rinascita". La figura maschile potrebbe essere interpretata come negazione della facolta di rinascere di Adone, mentre le figure femminili come l'opposto di questo concetto. L'idea di "rinascita" insita in tale soggetto ci sembra in realta strettamente legata alle intenzioni di Chigi mecenate. Analizzando le opere poetiche dei letterati presenti nella sua cerchia, colpisce la concordanza di elogi nei confronti del protettore, meritevole di aver recuperato la gloria della Roma antica mediante la ricostruzione dell'attuale Villa Farnesina, nel segno della cultura classica. Considerando l'epopea di Chigi, l'immagine della Venere seduta sotto it fico al centro della scena assume percio un ruolo preciso: quello di sottolineare che la villa chigiana, testimonianza delle attivita culturali di Chigi, puo rappresentare il punto di partenza del Rinascimento a Roma. Quanto all'immagine di Venezia sullo sfondo, la si puo ritenere rapportabile al soggiorno a Venezia effettuato da Chigi immediatamente prima di chiedere a Sebastiano la realizzazione della Morte di Adone. Egli soggiorno nella citta dal febbraio all'agosto del 1511 e ottenne dal governo della Repubblica un contratto per finanziare militarmente la guerra della Lega di Cambrai. Questo successo costituisce una delle piu importanti imprese della sua carriera, attraverso la quale Chigi pote non soltanto ostentare la sua abilita politico-economica, ma anche assicurarsi una stabile fonte di guadagno. La veduta di Piazza San Marco in questo quadro potrebbe percio assumere il significato di simbolo del contributo economico e del successo commerciale di Chigi a Venezia. In conclusione, nella Morte di Adone, mentre la scena mitologica in primo piano potrebbe alludere all'impresa compiuta da Chigi come mecenate, la veduta di Venezia sullo sfondo potrebbe invece riferirsi ai suoi straordinari meriti di banchiere. Tenendo presente the in quel periodo egli desiderava ardentemente acquisire uno status sociale piu alto, a mio avviso si potrebbe rintracciare il motivo per cui commissiono il quadro nel desiderio di dimostrare che la sua attivita finanziaria non mirava al semplice accumulo di ingenti ricchezze, ma intendeva riportare a Roma il fulcro delle attivita culturali, in modo da consentire ai Chigi di diventare una famiglia promotrice delle arti al pari delle celebri casate nobili o delle corti.